Il consulente d’auto si era tenuto i soldi del cliente: condannato per la caparra
Il giudice Rocco Valeggia ha determinato la pena in due anni e due mesi, e 1.200 euro di multa. L'imputato dovrà inoltre risarcire la parte civile, ossia la concessionaria Jaguar-Land Rover Euromix Motors, con 5mila euro per il danno patrimoniale e d'immagine (la provvisionale è di 3mila euro) e 3.420 euro per le spese
TRENTO. È stato condannato il consulente di vendita che si era intascato la caparra di un'auto presso il salone in cui lavorava. Il giudice Rocco Valeggia ha determinato la pena in due anni e due mesi, e 1.200 euro di multa. L'imputato dovrà inoltre risarcire la parte civile, ossia la concessionaria Jaguar-Land Rover Euromix Motors, con 5mila euro per il danno patrimoniale e d'immagine (la provvisionale è di 3mila euro) e 3.420 euro per le spese.
L'uomo, 33enne di origine umbra che nel procedimento è stato assistito dall'avvocato Beppe Pontrelli, per un periodo ha lavorato a Trento come consulente di vendita presso il salone d'auto: era accusato di essersi appropriato di 2.900 euro in contanti, ossia parte della caparra che un cliente aveva versato per l'acquisto di una Range Rover Evoque da 29mila euro.
La compravendita risale all'ottobre 2019. Il consulente, a processo per truffa e appropriazione indebita, prima si era intascato la caparra e poi per compensare l'ammanco avrebbe stipulato un finanziamento per un importo superiore a quello stabilito (da 23mila a 25.900), con un conseguente aumento della rata mensile. Era riuscito a modificare gli importi del contratto di finanziamento all'insaputa del cliente, facendo a questo sottoscrivere i moduli in bianco con la scusa di un problema al software.
Un "giochetto" che ha retto per alcuni mesi, fino a quando l'acquirente non si è accorto che i conti non tornavano e ha interpellato il salone d'auto Scoperta la truffa, la concessionaria Euromix, rappresentata dall'avvocato Marco Vernillo, ha presentato denuncia e chiesto 10mila euro per il danno di immagine. Il giudice Valeggia ha sì ridimensionato l'importo a carico dell'imputato, ma il conto rimane comunque alto: il consulente di vendita, a fronte di un danno patrimoniale effettivo di 2.900 euro, dovrà versare complessivamente alla parte civile oltre 8mila euro.