Si farà un centro di «permanenza e rimpatrio» in Trentino, non sarà in comune con Bolzano
Fugatti a Roma chiede «condivisione» delle scelte, intanto sembra tramontare l’idea dell’area a Roveré della Luna in comunione con Bolzano
TRENTO. Si farà anche in Trentino – e non insieme a Bolzano come paventato un anno fa - un CPR (Centro di permanenza e rimpatrio). Il problema è: dove e come.
Il tema è stato al centro di un incontro negli uffici del ministro dell’interno dove il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti si è recato per affrontare alcuni aspetti relativi alla gestione della sicurezza sul territorio trentino.
«Abbiamo trovato una disponibilità - commenta il presidente Fugatti - ad avviare un percorso condiviso per definire la costituzione di un Centro per i rimpatri secondo un disegno del governo che prevede la distribuzione di queste strutture su tutto il territorio nazionale. La nostra richiesta è di essere coinvolti nel processo decisionale, assieme alle amministrazioni comunali e di concerto con il Commissariato del governo».
All’incontro, al quale era presente anche il sottosegretario Molteni, ma non il ministro Piantedosi, sono stati affrontati anche alcuni dettagli operativi a partire dal dimensionamento del CPR (25 posti) e al suo utilizzo (sarà riservato ai soggetti che si trovano nel territorio trentino, escludendo quindi profughi provenienti da altre regioni).
“Dal ministero - ha aggiunto il presidente Fugatti - abbiamo ottenuto garanzie sia sul fronte dei finanziamenti sia per la messa a disposizione del personale di polizia”.
Dei CPR («uno per ogni regione italiana) si parla da un anno, e proprio un anno fa era spuntata l’ipotesi di farne uno unico per la Regione, usando l’area del demanio militare al poligono di tiro dell’Esercito a cavallo fra Trentino ed Alto Adige, fra i Comuni di Salorno e Roveré della Luna. Ma dopo un anno, siamo ancora alla ricerca di un percorso condiviso per poter pensare poi ad una realizzazione ed un eventuale avvio.
Bolzano intanto è già avanti: Il Cpr per l’Alto Adige sorgerà nei pressi dell’aeroporto di Bolzano, secondo quanto confermato dal ministro Piantedosi in occasione dell’incontro che si è tenut oa Roma tra il presidente altoatesino Arno Kompatscher, l’assessora alla sicurezza Ulli Mair e il ministro dell’interno.
Tra i temi trattati, la realizzazione di un Cpr (Centro di permanenza per rimpatri) in Alto Adige. Se ne era discusso già in campagna elettorale, e arrivano nuove conferme: sarà “legato strettamente alle esigenze locali” (e cioè delle dimensioni più contenute possibile, e sorgerà nella zona dell’aeroporto di Bolzano, distante dalla città.
Inoltre, si è discusso della possibilità di rilasciare molto più rapidamente i permessi di soggiorno: “Un modo - spiega Mair - per evitare che si generi insicurezza. Non è giusto dover aspettare anche un anno senza poter lavorare o avere una casa”. Più in generale, come ha aggiunto Kompatscher “si trattava di capire come la Provincia autonoma di Bolzano possa supportare al meglio le forze dell’ordine nell’ambito della pubblica sicurezza, tenendo conto del programma di coalizione”.