Sindacati / Conflitto

Cisl e Uil: l'unità sindacale non c'è più, ma avevamo ragione noi, quello siglato è un buon contratto

Appello alla Cgil, che non ha sottoscritto l’accordo: «Le divisioni interne non penalizzino l’unitarietà, aspettiamo le loro valutazioni»

ROTTURA La Cgil non firma, Grosselli minaccia di andarsene
IL NODO Intesa in Provincia sul rinnovo dei contratti ma la Cgil non ci sta

COOPERAZIONE Famiglie, niente accordo: nuovo confronto in luglio

TRENTO. I Segretari generali di Cisl e Uil Michele Bezzi e Walter Alotti prendono atto dalle dichiarazioni del Segretario generale della Cgil Andrea Grosselli che si è rotta l’unità sindacale, ma confermano per parte loro la soddisfazione per il protocollo sottoscritto con la Giunta provinciale per lo stanziamento di risorse importanti e mai viste per il rinnovo del contratto del

pubblico. Risorse pari al 10,2% sul 2022/2024, e quindi con un’aggiunta, rispetto al protocollo di luglio 2023, di oltre 4 punti percentuali complessivamente, senza contare la previdenza complementare, rispetto alla cattiva informazione fatta da chi non ha firmato.

Un accordo – dicono i due segretari – che mette risorse per un ulteriore 7% per il rinnovo 2025/2027 a regime: un unicum in Italia che grazie anche all’addendum allegato riscrive nel pubblico il sistema del finanziamento dei contratti in Trentino. Un impegno totale di risorse di 540 milioni con la possibilità di aggiungerne negli anni grazie alla clausola di addendum».

E la Cgil? «Legittima la scelta di Cgil di non sottoscrivere il protocollo, ma spiace osservare che il protocollo è stato voluto e sottoscritto da tutte le nostre federazioni dei vari comparti. Per parte confederale abbiamo partecipato alle trattative con consapevolezza e responsabilità, senza alcun preconcetto politico e siamo convinti che quanto raggiunto porti certezze ai lavoratori con un aumento consistente e molto maggiore rispetto a quanto prospettato a livello nazionale. La sottoscrizione del protocollo porta delle certezze nel rinnovo contrattuale in un momento in cui vi sono molte preoccupazioni rispetto la possibilità di spesa a livello nazionale.

Il continuo richiamo e la divisione con le categorie di CGIL da un anno su autonomie locali, sanità e ricerca, siamo convinti che dovrà essere affrontato nei nostri organismi, ma senza ansie. L’unità sindacale si realizza solamente se vi è la volontà di dialogo tra tutte le identità del sindacalismo trentino. Non accettiamo l’egemonia di verità di una parte sulle altre. Non rimarremo ostaggio di un modello che non ci appartiene. Rispettiamo la scelta della Cgil di non sottoscrivere il protocollo e di giudicare questa manovra di assestamento totalmente insufficiente, ma siamo convinti che vada rispettata anche la nostra opinione».

Secondo Cisl e Uil «Questa manovra di assestamento porta anche, oltre le risorse per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, quelle necessarie all'adeguamento di quello delle cooperative sociali e un aumento delle detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati rispetto all’addizionale regionale IRPEF. Tutte richieste che negli anni abbiamo avanzato unitariamente a questa Giunta. Il fatto che siano stanziate le risorse necessarie in assestamento non può che vederci soddisfatti. Rimangono sempre valide le nostre richieste, condivise anche con la Cgil, di maggior selettività dei contributi alle aziende, di adeguamento dell’indicatore ICEF all’inflazione, di maggior attenzione al tema dell’abitare e dell’immigrazione. Attendiamo di conoscere le decisioni della Cgil in merito al futuro dell’unitarietà in Trentino e successivamente ci riserveremo il tempo di approfondire. Stiamo attenti ad incendiare le relazioni sindacali e non portare conflitti puramente politici nei posti di lavoro. Ognuno come sempre si prenderà le sue responsabilità. In questo momento riteniamo importante trasferire corrette informazioni ai lavoratori e cittadini che non devono pagare per conflitti interni».

LA SCHEDA: COSI' LE ASSEMBLEE

Assemblee praticamente contrapposte ieri tra i sindacati di settore della Funzione pubblica della Cgil da una parte e di Cisl e Uil. Entrambe molto partecipate con centinaia di lavoratori e entrambe le assemblee hanno trovato conferma nel voto sulle linee - opposte sul contratto - con la Cgil che non ha firmato l'intesa con la Provincia sugli stipendi e invece Cisl e Uil sì. «Ci siamo confrontati - dice Luigi Diaspro, segretario della Cgil Fp - c'è stata una perdita del potere d'acquisto, quelle risorse non saranno più recuperate. Tra l'1 per cento che hanno concesso e l'8 per cento che perderemo c'è una via mediana. Le risorse sono poche». Ma Diaspro chiarisce anche che «non è che la Cgil è fuori dai tavoli», perché nei prossimi mesi ci saranno i tavoli con l'Apran per definire l'applicazione dell'intesa.Invece con i giornalisti Diaspro non vuole commentare la lettera di Grosselli che metteva a disposizione il suo mandato. «Gli esiti che il segretario riporta sulla frattura sono sotto gli occhi di tutti. Grosselli pone un problema sui salari, è fuori di discussione riuscire a porre la questione. Sull'unitarietà, ci sono difficoltà maggiori rispetto ad ieri. Non ci sono le condizioni. L'unità va perseguita nel merito, qui si è verificata una diversità evidente». Diaspro dice che voleva capire se i lavoratori avevano capito la posizione della Cgil e condivisa. «E siamo stati confortati». Spiega ancora che «c'è bisogno di una voce come la Cgil, noi abbiamo condiviso inizialmente quel protocollo. Ora verificheremo con altre mobilitazioni. Ma aggiunge: «Le posizioni degli altri sono legittime, non le discutiamo, ma vorrei che si capisse che anche la nostra posizione è assolutamente legittima».Soddisfazione sull'altro versante, in Cisl e Uil: «C'è grande soddisfazione e il pieno mandato all'unanimità di proseguire il percorso», dicono Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl) a margine delle video assemblee di ieri, per spiegare i dettagli tecnici del protocollo firmato con la Provincia, votato da oltre 300 lavoratori. «I sindacati confederali e unitari hanno intrapreso la strada della coerenza e della responsabilità. Le lavoratrici e i lavoratori meritano risposte e non una politica inconcludente, strumentale ed ideologica», dicono attaccando indirettamente la Cgil. Le Funzioni pubbliche di Cisl e Uil hanno sempre sostenuto «la continuità di un percorso iniziato, con il Protocollo del 18 luglio 2023 per puntare sul rispetto degli impegni presi per dare risposte. L'unico obiettivo di queste trattative, senza preconcetti, è trovare il miglior accordo possibile tra certezze economiche e l'opportunità di aprire una nuova stagione nei rapporti con l'ente pubblico». Pallanch e Bassetti rivendicano il risultato: «C'è un aumento del 10,2 %, il doppio rispetto alle dinamiche nazionali: soldi che finiscono nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori. Un punto di partenza significativo per migliorare. La polemica politica non può essere fine a se stessa, abbiamo operato per il bene delle lavoratrici e lavoratori» evidenziano Pallanch e Bassetti.

 

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