Lavorare nelle giornate di caldo: vademecum di prevenzione per le persone esposte
Ecco il decalogo elaborato in Trentino dal Comitato per la salute e la sicurezza: programmazione dei periodi di pausa e concentrazione del lavoro più pesante negli orari più freschi. Agricoltura, edilizia, industria e consegne i settori più a rischio
SINDACATI Con temperature sopra i 35° le attività vanno sospese
IL CASO Colpo di calore in cantiere a Riva: operaio ricoverato in rianimazione
EDILIZIA «Nei cantieri, servono almeno 10 minuti di pausa ogni ora»
NEW ECONOMY I riders lavorano al caldo e non hanno alternative
TRENTO. Il Comitato di coordinamento per la salute e la sicurezza sul lavoro della Provincia di Trento ha redatto un documento per gestire i rischi legati al calore sul luogo di lavoro. "Tutti i lavoratori hanno diritto a un ambiente in cui i rischi per la loro sicurezza siano adeguatamente gestiti e la temperatura è uno dei fattori di rischio che i datori di lavoro devono valutare prioritariamente", commenta l'assessore provinciale al lavoro Achille Spinelli.
I settori a maggior rischio - si legge in una nota della Provincia di Trento - restano quelli dell'agricoltura e dell'industria, dell'edilizia e dei cantieri stradali e delle consegne, ma i suggerimenti offerti dal documento valgono per qualsiasi ambiente lavorativo.
Tra le principali misure indicate ci sono la disposizione di acqua fresca nelle vicinanze del posto di lavoro, il controllo periodico delle previsioni meteorologiche, la programmazione di periodi di pausa e la concentrazione del lavoro più pesante negli orari meno caldi.
Ecco una sintesi di alcune importanti misure di prevenzione e precauzione in caso di alte temperature e attività fisiche gravose:
- fare attenzione ai fattori predisponenti ad aumentare il rischio quali: età, genere, obesità, assunzione di alcool o caffeina, utilizzo di farmaci e condizioni personali di salute (es. cardiopatie);
- assicurarsi di disporre di acqua fresca nelle vicinanze del posto di lavoro; viene raccomandato di bere acqua in abbondanza (almeno mezzo litro ogni ora) e frequentemente (almeno ogni 15 minuti);
- controllare periodicamente le previsioni meteorologiche per le eventuali allerte, e se possibile tenerne conto, programmando in funzione del clima e della pesantezza del lavoro svolto, frequenti periodi di pausa per riposare e assumere bevande in luoghi adeguati;
- se risulta opportuno, variare l’orario di lavoro per sfruttare le ore meno calde, programmando i lavori più pesanti nelle ore più fresche e fare in modo che nelle ore più calde e soleggiate i lavoratori non si trovino in modo continuativo nei locali più caldi;
- prevedere per i nuovi addetti e per quelli assenti per più di una settimana un periodo di acclimatamento, con pause più frequenti e incrementi graduali del carico di lavoro;
- prevedere un controllo periodico per i lavoratori esposti al rischio di stress da calore aggravati dall’uso di indumenti protettivi e alte temperature;
- utilizzare indumenti leggeri e traspiranti; per i lavoratori esposti al sole adottare indumenti di colore chiaro e copricapo (non esporre la pelle direttamente ai raggi solari) e proteggere le parti esposte con crema solare.