La sentenza: l’ex moglie s’inventa i maltrattamenti, un 63enne assolto
I fatti risalgono ad oltre 6 anni fa. Lui, italiano con una certa disponibilità economica, lei una bella donna di origini sudamericane. Si sono conosciuti, innamorati e sposati. Poi sono andati a vivere in una bella casa e nel frattempo è nata anche una bambina. Poco dopo sono giunti in Trentino anche parenti e familiari di lei dall'estero. Tutto sembrava andare a gonfie vele, fino a quando non sono finiti i soldi
TRENTO. Da violento stalker a vittima della vendetta della moglie che una volta che il marito ha esaurito i soldi ha deciso di mandarlo fuori casa senza nemmeno dargli la possibilità di vedere la loro figlioletta. Non solo. La donna si sarebbe inventata anche i maltrattamenti per allontanarlo. Difeso dall'avvocato Giuliano Valer, al termine del processo con rito abbreviato, l'uomo è stato assolto da tutte le accuse. Cameriere, 63 anni, l'imputato si è presentato in aula e ha spiegato al giudice la sua versione dei fatti.
Ha raccontato dell'amore per quella donna e nel ricostruire la vicenda ha ammesso di aver scritto tanti messaggi e di avere forse esagerato, ma di averlo fatto perché provocato dall'insopportabile ed ingiustificato silenzio di lei e di non avere mai avuto alcun atteggiamento violento. Alla fine anche il pm ha chiesto l'assoluzione e il giudice ha assolto l'uomo perché il reato non sussiste.
I fatti risalgono ad oltre 6 anni fa. Lui, italiano con una certa disponibilità economica, lei una bella donna di origini sudamericane. Si sono conosciuti, innamorati e sposati. Poi sono andati a vivere in una bella casa e nel frattempo è nata anche una bambina. Poco dopo sono giunti in Trentino anche parenti e familiari di lei dall'estero. Tutto sembrava andare a gonfie vele, fino a quando non sono finiti i soldi. Terminata la disponibilità economica, sembra che per la donna sia venuto meno anche l'amore. Lui finisce fuori casa e gli viene anche impedito di vedere e avere notizie della bambini. Un incubo per l'uomo che "impazzisce" di fronte al silenzio di lei.
La tempesta di messaggi, vuole avere notizie della bambina. Il risultato sono la separazione e una denuncia per maltrattamento e atti persecutori con urgente richiesta di misura cautelare, che immediatamente il giudice concede, anche al fine di evitare possibili situazioni di pericolo.A quel punto interviene anche il Tribunale per i minori che vuole fare chiarezza sulla situazione e verificare l'idoneità genitoriale dell'uomo che all'improvviso si è trovato senza casa, senza moglie e senza lavoro.
Disperato, l'uomo si è rivolto all'avvocato Valer chiedendo di essere difeso e soprattutto aiuto per far emergere quella che per lui era l'unica verità: che la vittima era lui. Che pensava di poter condurre una vita felice con la donna che amava e la sua bambina e che invece all'improvviso si è ritrovato in un incubo. Altro che maltrattamenti. L'uomo ha raccontato di aver dato tutti i suoi risparmi e le sue risorse per mantenere la compagna, anche per comperarle una casa a Santo Domingo, nonché per una casa per la madre e la sorella.
«Spiace constatare come non siano rari casi come questi di strumentalizzazione della giustizia penale per finalità correlate ad altri ambiti di natura prettamente economica o di rivendicazione personale» - sono le parole dell'avvocato Valer. E ancora: «Per difensore penalista, che per vocazione sta sempre dalla parte di chi sembra avere sempre torto, sono questi casi difficilissimi da affrontare, anche perché l'imputato nei cosiddetti reati di genere catalizza inconsapevolmente su di sé il disvalore di tante odiose malefatte commesse in altre vicende che non gli appartengono. Tornando al caso di specie, però, c'è da chiedersi se per tutti questi anni di sofferenza per il mio assistito, vi sia la possibilità di una equa e ponderata possibilità di ristoro»