TRENTO. «I nodi stanno venendo al pettine. Dopo mesi di approfondimenti ci sono sempre più elementi a suffragare l'ipotesi che sia nella stipula dei contratti calore, che sulle segnalazioni che arrivavano dagli inquilini e da chi li rappresentava, ma anche sulle modalità di gestione del servizio calore (quantità e prezzo) da parte di Comat, Itea non abbia vigillato come avrebbe dovuto a tutela dei propri inquilini, notoriamente soggetti economicamente deboli, perché altrimenti non sarebbero nelle case popolari».

Paolo Zanella, consigliere provinciale del Partito Democratico, ha presentato l'ennesima interrogazione (siamo alla terza) per chiedere alla giunta provinciale chiarimenti puntuali sul tema delle "bollette pazze" per gli inquilini degli alloggi pubblici, «a fronte degli elementi che man mano si aggiungono al puzzle».

«Abbiamo appreso al Comitato provinciale sulla condizione abitativa - scrive Zanella - che l'assessore Marchiori e la struttura provinciale stanno facendo i dovuti approfondimenti a tutela dei cittadini trentini inquilini di Itea. Siamo fiduciosi che questi accertamenti vadano fino in fondo nel capire le responsabilità. Comunque continueremo a vigilare e a raccogliere ulteriori elementi a tutela degli inquilini dell'edilizia residenziale pubblica».

Tra le altre richieste, il consigliere di opposizione chiama in causa la vicepresidente della giunta provinciale Franesca Gerosa, che nella scorsa legislatura era presidente di Itea (nella foto con alcuni inquilini che si lamentavano dei costi). Nello specifico chiede «se siano stati fatti gli approfondimenti che ha promesso l'allora presidente Gerosa quando i Comitati degli inquilini, i singoli inquilini, i sindacati degli inquilini e le associazioni dei consumatori hanno iniziato a lamentare aumenti consistenti e inspiegabili dei costi dell'energia - molto maggiori di quelli medi - e se sì a quali conclusioni abbiano portato».