Fauna / Polemica

Turista aggredito dall'orso, la rabbia degli animalisti: faremo ricorso, anche se intanto l'avranno già uccisa

Associazioni all’attacco: «Faremo ricorso al Tar, la norma ammazza-orsi è incostituzionale e sottoposta a una verifica da parte dell’Unione Europea»

IL FATTO Turista attaccato da un orso a Dro
FORESTALE L'uomo attaccato sarà sentito
COLDIRETTI "Adesso bisogna cambiare"

I DATI Grandi carnivori, nel 2023 in Trentino 98 orsi e 200 lupi 
CONSIGLI Cosa fare per evitare gli incontri o per difendersi

TRENTO. La giunta provinciale non l’ha ancora annunciato, ma le associazioni ambientaliste dicono che il presidente Maurizio Fugatti ha già firmato l’ordinanza per l’abbattimento dell’orsa – con cuccioli – che ha aggredito un turista francese a Dro.

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) «apprende con sgomento dell’ennesima ordinanza di abbattimento dell’orso che ha ferito ieri agli arti, non gravemente un turista sul “Sentiero delle Cavre” a Dro. E ora si teme per la vita del plantigrado che potrebbe essere una mamma con tre cuccioli, come si legge nel provvedimento. Si attende solo il risultato dell’analisi genetica per dare il via alla caccia» dice un comunicato stampa.

«Ci risiamo, scatta una corsa contro il tempo», afferma l’associazione. «Siamo di nuovo alle prese con uno spietato mandato di uccidere un orso che fa l’orso. Un’altra reazione “corpo a corpo”: l’unica risposta che sembra conoscere il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che, invece di favorire e promuovere una serena convivenza con i plantigradi, vuole vedere morto un animale che ha attaccato in un contesto ancora non chiaro».

L’Oipa ha attivato il suo Ufficio legale che, in un probabile ricorso al Tribunale regionale di Giustizia amministrativa di Trento, rileverà tra l'altro come la legge provinciale “ammazzaorsi” sia oggetto di una procedura Pilot innanzi alla Commissione Europea e che potrebbe essere incostituzionale per violazione dell’articolo 9 della Carta costituzionale.

Di ordinanza già firmata parla anche l’onorevole Maria Vittoria Brambilla a nome della sua associazione: «la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente annuncia che ricorrerà contro l’ordinanza del presidente della Provincia autonoma per l’abbattimento dell’animale “responsabile”, non appena identificato, una misura assunta prima ancora di aver chiarito in maniera completa ed esauriente le circostanze della presunta aggressione. L’episodio - specifica la presidente on. Michela Vittoria Brambilla, anche a nome dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente - non può comunque servire da pretesto per avviare la strage di orsi prevista dalla legge provinciale del marzo scorso, di cui contestiamo la non conformità alle norme europee e alla Costituzione».

L'associazione Bearsandothers ha la posizione più dura: "siamo all’ennesima volontà di abbattimento senza alcuna ordinanza scritta; perché il presidente Fugatti farà come già avvenuto in precedenza, darà l’ordine e forse lo ha già fatto, senza comunicazione ufficiale, o la farà dopo.

E qui partirà la solita storia di ricorsi e denunce, uni ca via per tentare di ripristinare un po’ di serietà, ma intanto l’orsa sarà già morta!

Noi sappiamo ciò che stiamo facendo; stiamo cercando di fare informazione, di portare proposte, ma la volontà di questa provincia è di annullare ogni persona non allineata al magico pensiero dei governanti illuminati come Failoni, Fugatti e compagnia cantante.

L’ignoranza e la volontà di mantenerla è imperante in questo Trentino; nessuno vuole imparare a convivere, nessuno vuole mettersi in gioco per nuove regole di convivenza, ma credono che tutto il territorio sia dell’uomo e su questo basano ogni principio; e il resto non conta nulla. 

Nessuno potrà fermare questa mattanza di orsi, perché perfino il bracconaggio è diventato accettato socialmente, e l’orso è diventato il capro espiatorio di una gestione fallimentare che era nata per dare lustro al Trentino e garantire la sopravvivenza di una specie in via di estinzione.

Ciò che resta da fare è ragionare con le persone che credono in un turismo diverso, davvero sostenibile, non solo sfruttamento esarcebato del territorio e persecuzione di animali che vivono nei boschi; qualcuno ha definito i boschi “casa dei trentini”, ma questo è un gravissimo errore di valutazione; il bosco è la casa degli animali selvatici, non possiamo prenderci tutto.  

Se qualcuno crede davvero di risolvere la questione con l’ammazza-orsi a tutto spiano è davvero fuori strada; la via è diversa, più complessa e necessita di capacità di analisi serie e non dettata da urla e strepiti dati dal terrore promulgato da chi invece dovrebbe governare gli eventi; consiglieri provinciali che inneggiano all’abbattimento, assessori che promettono abbattimenti su misura; senza aver nemmeno messo in campo tutto ciò che scienza e coscienza prevede prima dell’estrema soluzione.

Anche noi comunque continueremo ella battaglia di ricerca della verità e di rispetto della giustizia anche per questi “figli di un dio minore”..

La LAV nazionale. 

“Un provvedimento contingibile e urgente”, recita l’ordinanza firmata dal Presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che ha dato ordine al Corpo Forestale Trentino di proseguire un monitoraggio intensivo nelle zone dove si è verificato l’incidente, procedere con l’identificazione genetica dell’individuo responsabile dell’aggressione al turista francese e di procedere con la sua uccisione.   

LAV, come annunciato da sempre, risponderà colpo su colpo a questa rappresaglia insensata e violenta nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici.  

 Inoltre, i cuccioli nati nel 2024 e in compagnia dell’orsa presunta responsabile dell’aggressione, difficilmente potranno farcela in assenza della madre.   

 “Il nostro Ufficio Legale è già al lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell’orsa, che non la ricerca di sicurezza attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Ci opponiamo al provvedimento e facciamo ricorso al TAR”, dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV per l’Area Animali Selvatici.  

 LAV è pronta a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi. Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato.   

 “La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma – aggiunge Massimo Vitturi di LAV - Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso”.  

 

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