Tragedia / Lutto

Hanna e Oleksii annegati nel lago, il grande dolore di Mauro Mariotti che li aveva accolti

«Lei aveva trovato lavoro e si dava da fare, il figlio avrebbe iniziato a giorni: quando ho visto che non rientravano ho iniziato a preoccuparmi»

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. Poco dopo le 16, quando sommozzatori, carabinieri e Vigili del fuoco volontari di Riva proteggono con un telo la zona di spiaggia a ridosso del lago, tutti, anche Mauro Mariotti, capiscono che stavolta è veramente finita e solo l'abbraccio e il sostegno di un amico lo aiutano a rimanere in piedi. «Hanna era una donna meravigliosa - racconta l'uomo di Costa di Vallarsa che poco meno di due anni or sono ha accolto in casa sua la donna e suo figlio in fuga dall'orrore della guerra - Era sempre sorridente, ogni tanto scherzosamente rompeva le scatole ma non lo faceva con cattiveria, anzi. Era dispettosa ma per ridere. Andava a dormire sorridendo e si svegliava sorridendo. E ogni mattina mi diceva "grazie per aver salvato me e mio figlio dalla guerra"»

L'amicizia tra Mauro e Hanna è nata qualche anno fa, via Skype. Una semplice amicizia, «parlavamo e basta, ci raccontavamo le nostre vite». Poi un giorno Hanna racconta all'uomo che deve scappare dall'Ucraina con su figlio e Mariotti si offre per ospitarla a casa sua: «La casa è grande, sono da solo, le ho detto vieni qui e se vuoi mi dai qualcosa di affitto». Il 6 dicembre 2022 Mario Mariotti va a prenderli in Polonia e man mano che il tempo passa tra l'uomo e Hanna nasce qualcosa di più profondo.

Hanna si dà da fare per mantenersi, lavora come cameriera, poi Mario le apre una partita Iva per lavorare come addetta alle pulizie. Il figlio avrebbe dovuto cominciare a lavorare nelle prossime settimane ed è sempre rimasto legato e collegato con gli amici in Ucraina. Martedì per Hanna era un giorno di riposo e aveva deciso di andare al lago col figlio: «Purtroppo - continua Mario, con la voce rotta dal dolore - io non potevo muovervi per lavoro. Non era la prima volta che veniva qui. Mi ha detto "vado al ponte coi lucchetti" e alle 11.17 mi ha inviato l'ultima foto sotto una grande bouganville. Dopo di allora non l'ho più sentita. Ci eravamo dati appuntamento alla stazione delle corriere di Rovereto alle 17.30-18 ma non è mai arrivata. Ho aspettato, ho provato a chiamare sia lei che il figlio ma nessuno rispondeva, cosa strana perché rispondevano sempre. Verso sera mi sono rivolto ai carabinieri di Rovereto e ho fatto denuncia di scomparsa, poi verso le 21.30 sono sceso a Riva ma non sapevo dove andare. Alle 6 di questa mattina (ieri per chi legge, ndr.) sono tornato a Riva e ho messo in ricerca di Google "ponte coi lucchetti". Sono arrivato qui - racconta ancora Mauro - e quando ho visto le loro cose abbandonate sull'erba ho capito e ho avvisato i carabinieri». Per Hanna e Oleksii ormai, purtroppo, non c'era più nulla da fare. 


 


 


 

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