La LAV pronta a portare l'orsa in Romania: «Intanto chiudete i sentieri della zona, come fa l'Abruzzo»
L’associazione animalista chiede di fermare l’ordina za di Fugatti ed offre una alternativa «a spese nostre, non del contribuente»
PROVINCIA Ecco l'ordinanza di abbattimento
ANIMALISTI Oipa e Brambilla annunciano ricorsi al Tar
IL FATTO Turista attaccato da un orso a Dro
I DATI Grandi carnivori, nel 2023 in Trentino 98 orsi e 200 lupi
CONSIGLI Cosa fare per evitare gli incontri o per difendersi
TRENTO. «Nessuno tocchi l’orsa KJ1!» è il perentorio titolo del comunicato stampa della Lav (lega Anti Vivisezione). Che offre una alternativa ai fucili: «Il rifugio “Millions of friend” in Romania, quello che si era reso disponibile ad accogliere l’orsa JJ4, è pronto ad accogliere Kj1. Li abbiamo sentiti questa mattina e hanno risposto positivamente con entusiasmo, perché l’orsa deve essere salvata!» ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile Animali Selvatici della LAV.
«Grazie a questa alternativa, realizzabile interamente a spese della LAV e non dei contribuenti trentini, viene quindi a cadere ogni motivazione formale utilizzata da Fugatti per sostenere la necessità di uccidere l’orsa, perché il trasferimento in Romania le garantirà la vita. L’Ordinanza del Presidente Fugatti che ne dispone l’uccisione è quindi inutile ed eseguirla comunque, essendoci un’alternativa concreta che la Provincia ha il dovere di vagliare, può integrare il reato di uccisione di animale non necessitata prevista dal Codice penale» ha dichiarato LAV.
«È necessario agire quanto prima, sappiamo che i forestali trentini sono sulle tracce dell’orsa che ha al seguito i suoi cuccioli di soli 6 mesi. Ora presentiamo ricorso al TAR perché questa sete di vendetta va fermata una volta per tutte» ha aggiunto Vitturi.
Intanto la Lav, per la sicurezza di turisti e residenti, chiede l’immediata interdizione temporanea dei sentieri nelle aree dove si trovano le mamme con cuccioli, come avviene già nel Parco nazionale d’Abruzzo e nei più grandi parchi nazionali all'estero in casi del genere. «Le zone che attraversano le mamme orse con piccoli al seguito sono indicate sul sito della Provincia, possono quindi essere chiuse al passaggio umano già da ora. Questo garantirebbe subito e senza sangue, sicurezza a cittadini, turisti e selvatici» ha aggiunto Vitturi.
Non è un caso che quest’anno Lav non sia, in collaborazione con il Parco Adamello Brenta, ad accogliere i numerosi turisti e cittadini che vogliono godere della natura e delle montagne Trentine. «Il progetto di informazione e formazione che portavamo avanti da anni e che avremmo voluto implementare anche in altre aree, è stato cancellato per volontà dello stesso Parco che, è opportuno ricordarlo, è ente funzionale della stessa Provincia di Trento».