Politica / Autonomia

Consiglio provinciale, contro l'assestamento di bilancio una valanga di 18 mila emendamenti

E in Regione scoppia il caso Paccher: nel bilancio un maxi-emendamento, le minoranze abbandonano l’Aula: «E’ solo per far assumere una persona»

TRENTO. Gli uffici preposti del Consiglio provinciale hanno completato il conteggio e la verifica degli emendamenti presentati sul disegno di legge d'assestamento del bilancio preventivo Pat 2024-2026, in discussione la settimana prossima in aula. Gli emendamenti sono 18.071.

Settemila di marca Pd, 5 mila firmati Filippo Degasperi (Onda), 4 mila cinquecento circa da Campobase, un migliaio di Lucia Coppola (Avs).

La Giunta ha depositato una quindicina di emendamenti al proprio testo del ddl 35/XVII. Lo comunica una nota del Consiglio provinciale.

Alta tensione anche per il bilancio della Regione, approvato senza le minoranze che hanno lasciato l’Aula per protesta.

Nella notte tra giovedì e venerdì, la maggioranza del Consiglio regionale ha approvato – è l’accusa – un maxi emendamento di 318 pagine, presentato in modo irrituale, che ha di fatto impedito alla minoranza di proseguire il dibattito, rendendo immodificabile il testo.

"Il colpo di mano avvenuto poco prima di mezzanotte", ha spiegato il capogruppo regionale del Pd, Andrea de Bertolini, "al netto della questione di merito, è sconcertante. Una istituzione del Consiglio, il presidente Paccher, che dovrebbe essere il garante dell'aula, si è prestato ad una operazione di arroganza rara, architettando una operazione che ha impedito alle minoranze che potessero opporsi, bloccando la possibilità di presentare sub emendamenti.

Il presidente dovrebbe presidiare la dialettica delle parti, e in particolare quelle delle minoranze, che democraticamente lo sono ma che politicamente pretendono di essere rispettate, non per una questione estetica, ma perché rappresentano una parte significativa della popolazione". Le minoranze da due giorni stavano cercando di bloccare due norme specifiche che, ha spiegato de Bertolini, sono eccentriche rispetto all'assestamento di bilancio. La prima, la nomina di un Capo di Gabinetto per la vicepresidente della Regione, figura fino ad oggi non prevista dal regolamento; la seconda l'abbassamento del quorum per le elezioni comunali per i comuni sotto i 5000 abitanti in caso di lista unica.

"Paccher ha fatto l'azzeccagarbugli di manzoniana memoria", ha proseguito la capogruppo di Campobase, Chiara Maule, "che ha fatto gli interessi di solo una parte. Contrariamente a quanto detto da Kompatscher in aula, non c'è stata alcuna volontà di mediazione e quanto avvenuto lo dimostra".

"Ho assistito ad un lavoro delle minoranze che voleva ridare dignità alla Regione", ha detto il Capogruppo del Misto, Filippo Degasperi. Sulla stessa linea anche Lucia Coppola, Gruppo Verde, e Paola Demagri, Campobase. Francesco Valduga ha invece ricordato come fin dal primo giorno fosse chiaro che l'assestamento di bilancio della Regione è stato di fatto presentato con il solo fine di trovare un posto ad una persona.

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