Fauna / Il racconto

Il ciclista seguito da un orso a Ciago? E' lo stesso che "salvò" Molinari a Cadine: «E’ la quinta volta che ne vedo»

Fulvio Paissan racconta l’incontro ravvicinato: «Correva, mi inseguiva a bocca aperta e grugniva, per me voleva attaccarmi. Ho pedalato più forte che potevo»

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di Andrea Orsolin

TRENTO. Fulvio Paissan. Lo avevamo già sentito, questo nome. Nel giugno 2015 fu l'uomo che a Cadine soccorse Wladimir Molinari in fin di vita, dopo che un orso lo morse in testa e lo colpì con diverse zampate.

L’altroieri il 65enne di Terlago ha rischiato di fare la stessa fine. Stavolta, un po' per fortuna un po' grazie al suo sangue freddo, l'incontro con il plantigrado non ha avuto conseguenze negative. Un incontro...senza scontro.

Erano circa le 11.30 quando Fulvio stava percorrendo in mountain bike un sentiero in mezzo al bosco in località Ciago, nella frazione di Vezzano (comune di Vallelaghi), nei pressi del ristorante Al Vecchio Mulino.

Quanto successo ce lo racconta lo stesso Paissan. «Ho imbucato un sentiero stretto, non praticabile da chi è inesperto. Ho sentito un rumore, dei sassi che cadevano. Con la coda dell'occhio ho visto una figura scura che si muoveva». Era l'orso.

«Mi sono girato, ce l'avevo sulla sinistra a cinque metri. Per me era una femmina. Era in caccia, aggressiva».

E poi? «Ha cominciato a grugnire, d'istinto ho gridato. E ho iniziato ad andare più veloce che potevo. Mi sono girato e ce l'avevo attaccata alla ruota. Stava correndo veloce, a bocca aperta. Mi voleva mordere».

Cosa ha pensato in quel momento? «Solo a pedalare più veloce che potevo. Non era un sentiero facile da percorrere. Avevo capito che non voleva solo spaventarmi, mi stava attaccando. Quando sono uscito dal bosco mi sono voltato e non c'era più».

Ha avuto paura di morire? «Paura di morire no, ma per la prima volta nella mia vita ho pensato che sarei potuto finire in ospedale. Avevo visto altre cinque volte l'orso, ma mai così vicino, mai così cattivo»

Cosa le ha permesso di salvarsi? «Ogni volta che vado nei boschi so che potrei imbattermi in un orso. Quando ho sentito quel rumore e mi sono girato, ho capito che quella sagoma era troppo grossa, per essere quella di un capriolo. E poi, ieri, ho avuto un presentimento».

Di che tipo? «La settimana scorsa ero passato in quel sentiero ed era pulito. Ieri ho trovato i sassi spostati, con sotto vermi e formiche. Credo sia stata opera dell'orso».

Ci tornerà ancora nei boschi? Oppure ci girerà alla larga? «Io domani (oggi per chi legge, ndr) sarò di nuovo nel bosco. L'orso non deve averla vinta. Che viva, ma non deve dominare. Siamo noi umani che dobbiamo mandare via gli orsi, non il contrario. O si riesce a trovare il modo per condividere, oppure devono essere loro a "fare le valigie"».

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