Morta a 27 anni di overdose, arrestato il presunto spacciatore: uno dei sei arrestati dalla Squadra Mobile alla Portela
Hamdi Elkhammesi, è accusato di omicidio, ma anche di omissione di soccorso: la ragazza trentina fu trovata solo due giorni dopo, sotto il cavalcavia della ferrovia, a due passi dalla zona della «banda» di spacciatori
TRENTO. Il giudice per le indagini preliminari Marco Tamburrino ha convalidato i fermi applicando la custodia cautelare in carcere per Hamdi Elkhammesi, Mohamed Ali Chocen, Arbi Nasri, Khalil Soultani e Zied Khamassi. Non è stato invece convalidato il fermo di un altro, H. T., che si trova gli arresti domiciliari.
Si tratta delle sei persone - per la maggior parte senza fissa dimora di origine nordafricana, pakistana e subsahariana - ritenute responsabili del massiccio spaccio al dettaglio di stupefacenti in piazza della Portela e nelle zone limitrofe, nel centro storico di Trento. Gli agenti di polizia hanno documentato numerosissimi episodi di cessione di stupefacenti, in particolare hashish, cocaina ed eroina, da parte degli indagati.
Hamdi Elkhammesi, insieme ad altre persone che sono state identificate e si sono rese irreperibili, è indagato anche perché avrebbe venduto la dose letale di eroina che il 5 luglio scorso ha ucciso Donia Salhi, 27enne di origini marocchine trovata senza vita da un passante sotto il cavalcavia San Lorenzo a Trento.
Elkhammesi deve anche rispondere di omissione di soccorso. Le indagini, coordinate dalla Procura di Trento, sono iniziate a febbraio con riprese ad alta definizione monitorando l'area frequentata dagli spacciatori. In questo modo sono state videoregistrate numerose cessioni di stupefacenti, la modalità di gestione della sostanza da parte degli spacciatori e la "custodia" delle singole dosi nell'ambito della piazza.