Perseguita l’ex amica per i soldi: tassi da capogiro per il denaro prestato
L'imputata, che verrà giudicata in abbreviato il prossimo autunno, ha l'obbligo di tenersi a 300 metri di distanza dalla sua ex amica, oltre all'obbligo di dimora in città. Ma le forze dell'ordine l'hanno sorpresa nei giorni scorsi a soli 50 metri ed è scattato l'arresto
TRENTO. Partite dal Sudamerica in cerca di lavoro, si sono ritrovate a Trento. All'inizio, come capita spesso fra connazionali, si erano date una mano anche per quanto riguarda i soldi, ma il rapporto fra le due donne è presto degenerato proprio per motivi economici: usura, estorsione, lesioni e atti persecutori sono i reati per i quali si trova a processo una delle due ex amiche, una 44enne.
L'imputata, che verrà giudicata in abbreviato il prossimo autunno, ha l'obbligo di tenersi a 300 metri di distanza dalla sua ex amica, oltre all'obbligo di dimora in città. Ma le forze dell'ordine l'hanno sorpresa nei giorni scorsi a soli 50 metri ed è scattato l'arresto. Oltre ad aver violato il divieto di avvicinamento, avrebbe insultato e minacciato la ex amica mimando anche il gesto di tagliarle la gola. La donna ha patteggiato sei mesi, con sospensione condizionale della pena.
A sua discolpa ha sostenuto di aver incrociato per caso la ex amica in centro e, proprio per cercare di starle lontana, di essere entrata in un bar in piazza Fiera; ma proprio lì vicino, presso gli uffici del Comune, era diretta la vittima.
La 44enne era (ed è tuttora) sottoposta al divieto di avvicinamento perché, secondo l'accusa, avrebbe preteso la restituzione del denaro da lei prestato all'amica applicando tassi esorbitanti, fino al 1500% annuo. In prima battuta l'imputata si era "accontentata" di prelevare somme di denaro direttamente dallo stipendio dell'altra donna, che lavora nell'ambito dell'assistenza ospedaliera; subito dopo era passata ad applicare una penale di 300 euro per ogni mese di ritardo nella restituzione degli importi.
La procura ha calcolato che nel periodo luglio 2020-ottobre 2022 a fronte di un prestito di 28mila euro, la vittima aveva restituito la somma capitale di 34.900 euro. «Ma io non ho fatto altro che aiutarla prestandole i soldi che le erano necessari» si è difesa la 44enne, assistita dall'avvocato Michele Busetti. La donna è accusata anche di essere passata dalle parole ai fatti: nel gennaio 2023 aveva spinto a terra la vittima, poi l'aveva colpita al viso e al collo, costringendola alle cure del pronto soccorso.
L'amica vessata, 47 anni, si era presentata in ospedale anche per uno stato di forte ansia provocato dalle pressioni che subiva, dai numerosi messaggi e contatti telefonici, dalle offese e dalle minacce. Se non avesse pagato - le aveva detto l'imputata - si sarebbe trovata con l'auto bruciata e il viso sfregiato.