Dalla giunta il via libera: aumento di mille euro al mese ai consiglieri provinciali subito, poi un altra "revisione" trentina
La prima rivalutazione è regionale, legata all’aumento degli stipendi del personale; la seconda è sospinta dalla maggioranza, Paccher, Fugatti e Gottardi in primis
TRENTO. Sarà che il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, sostiene - lo ha fatto anche ieri in consiglio provinciale nella sua relazione all'assestamento di bilancio - che il Trentino ha raggiunto «performance di crescita mai viste prima» e che questa manovra movimenta quest'anno oltre un miliardo, quindi sembra voler dire che "ce n'è per tutti", sta di fatto che i consiglieri e gli assessori della sua maggioranza si mostrano molto interessati anche alle proprie tasche.
Ieri mattina, infatti, in vista dello scadere del termine - alle 12 - per la presentazione di sub-emendamenti si sono susseguiti incontri tra consiglieri del centrodestra, capigruppo e alcuni assessori - tra i più attivi si sono notati il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher (Lega) e l'assessore Mattia Gottardi - con l'idea di preparare e presentare due sub-emendamenti in tema di indennità di carica degli assessori e dei consiglieri.
Riguardo alla Giunta si volevano stanziare subito i fondi per l'aumento dell'indennità di presidenti e assessori, emendando l'emendamento già presentato venerdì scorso dal presidente Maurizio Fugatti che prevede una «ricognizione dell'importo di compensi e indennità per valutare l'aggiornamento», ma non definisce quanto sarà l'aumento.
Il secondo emendamento doveva prevedere una indennità di carica per i presidenti di commissione (tutti espressione della maggioranza) e magari anche dei capigruppo, come per i membri dell'ufficio di presidenza del consiglio provinciale ( i segretari questori ricevono 510 euro lordi al mese in più), perché «così già avviene in Alto Adige» è la motivazione.
Il presidente del consiglio provinciale Claudio Soini, che fa parte anch'egli della maggioranza, perché è stato eletto con la Lista Fugatti, ha però dovuto stoppare questa novità dell'indennità di carica per i presidenti di commissione, perché spiega: «Oggi questa materia è definita con un Regolamento che prevede indennità di carica solo per l'ufficio di presidenza».
Dunque non si può modificare un Regolamento del Consiglio con un emendamento all'assestamento di bilancio della Provincia. Quindi alla fine non è stato depositato nulla. Si seguirà un'altra strada. E a questo punto si è rinunciato a presentare anche il sub-emendamento per rendere subito operativi gli aumenti delle maggiorazioni legate alla carica per il governatore (indennità oggi maggiorata del 40%) e gli assessori (+20) eliminando il taglio del 10% che era stato introdotto nel 2015.
E del resto la Giunta può anche pazientare rispetto all'obiettivo di avere tutto l'aumento subito, visto che grazie all'assestamento regionale, che è stato approvato la settimana scorsa, sono stati stanziati i fondi per il rinnovo contrattuale dei 650 dipendenti regionali per i quali sono stati stanziati 6,8 milioni di euro. Il fatto interessante per i consiglieri provinciali trentini e altoatesini è che la loro intera indennità oggi pari a 10.445,93 euro lordi più l'importo forfettario netto mensile di 746,14 euro verrà ora rivalutata con un aumento pari a quello dei dipendenti regionali che secondo i calcoli dei sindacati dovrebbe aggirarsi intorno al 9,3-9,5%. Questo vorrebbe dire quasi 1.000 euro lordi in più al mese di indennità e 70,88 euro netti in più al mese di spese libere.
L'anno scorso, a maggio, pochi mesi prima delle elezioni, l'allora presidente del consiglio regionale Josef Noggler (Svp) aveva presentato una norma per rivalutare su base Istat le indennità dei consiglieri del 13% dal 2024. Ci fu una sollevazione da parte dei sindacati e vista l'impopolarità della cosa e l'imminenza delle elezioni provinciali la Lega propose appunto di legare la rivalutazione delle indennità agli aumenti dei dipendenti regionali. Si scelse questa strada e a distanza di poco più di un anno ecco fatto, arrivano gli aumenti per tutti i 70 consiglieri regionali trentini e altoatesini e se il calcolo percentuale sarà confermato vuol dire un aggravio di costi per le casse pubbliche di circa 840 mila euro.