Maltempo / Danni

A Vigolo Vattaro, ancora 11 persone evacuate, il ripristino va avanti. A Mattarello la preoccupazione dei residenti, lì c’è il cantiere della Tav

Dopo la marea di fango e sassi di domenica sera, resta l’allerta: in Vigolana ordinanza per far bollire l’acque, nel sobborgo di Trento ruspe al lavoro

TRENTO. La Provincia autonoma di Trento comunica che «Proseguono le attività di ripristino delle aree interessate da frane e colate di fango causate dal maltempo che ha investito il Trentino a partire dalla tarda serata di ieri. Prà dei Laresi di Vigolo Vattaro e la zona industriale a sud di Mattarello sono le aree all’interno delle quali sta operando senza sosta il sistema di Protezione civile del Trentino con Vigili del fuoco volontari e permanenti ed i Servizi provinciali Bacini montani, Prevenzione rischi e Geologico».

Il punto della situazione è stato fatto nel pomeriggio dal dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait che in due distinte riunioni ha incontrato i rappresentanti delle Strutture operative coinvolte e gli amministratori locali (la vicesindaca di Altopiano della Vigolana Michela Pacchielat e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Trento Italo Gilmozzi) anche per definire i prossimi passaggi tecnici.

A Vigolo Vattaro sono 11 le persone evacuate, che hanno trovato una sistemazione temporanea in autonomia. Il materiale che ha investito abitazioni e strade viene trasportato all’interno di due distinti siti appositamente individuati. Alla luce della sistemazione del sistema acquedottistico, un’apposita ordinanza del sindaco prevede la bollitura dell’acqua. Intanto, l’Arma dei Carabinieri ha previsto un apposto servizio di vigilanza anti sciacallaggio.
Nella zona industriale di Mattarello, ai Grezzi le operazioni di rimozione dei detriti proseguiranno fino alla prossima notte e riprenderanno all’alba, con l’obiettivo di ripristinare la funzionalità dell’area, delle opere di presidio a monte dell’area e garantire la continuità del rio Stanghet, oltre che valutare i danni. «La consapevolezza è che gli interventi protettivi realizzati nel corso degli anni a tutela dell’area abbiano consentito di evitare danni ben maggiori».

Non sono di questo avviso molti abitanti di Mattarello, che sui social si cagliano contro i lavori di contenimento «insufficienti» degli anni scorsi. E soprattutto sono spaventati dal fatto che la colata di fango e detriti sia proprio nella zona del cantiere della Circonvallazione ferroviaria di Trento. In località Grezzi, infatti, è attivo il grande cantiere che prepara il posizionamento delle frese «talpe», che da lì dovranno iniziare a scavare i due tunnel sotto la Marzola.

Scrive una residente della zona: «A cosa è servito quell'invaso ridicolo che hanno realizzato a ridosso di via Nazionale, con i sassi e le pianticelle messi lì come una decorazione, un giardinetto? Lo si era detto e ridetto ai tecnici della Pat che bisognava creare un invaso ben più grande a monte, dove tonnellate di materiale non aspettavano e non aspettano altro che di smottare verso il basso, mettendo fra l'altro la nostra casa (vecchia di oltre un secolo e già venuta giù una volta) in serio pericolo? La Vigolana scarica e continuerà a scaricare. È bastata poco più di un'ora di pioggia intensa e vento perché venissero giù massi, tronchi, due ponti… l'acqua forse imbevibile e speriamo di non avere danni all'acquedotto. E poi qui, dove insiste il cantiere sud del bypass ferroviario. Il genio italiano! Ringrazio i vigili del fuoco di Mattarello, il presidente Nicolli e i volontari tutti che questa notte si sono messi all'opera, accertandosi della nostra condizione e lavorando come meglio potevano» è lo sfogo social di una abitante della zona.

Un’altra abitante ha scritto in tempo reale: «La casa trema. Pioggia torrenziale e dopo solo un'ora rombo continuo. Vigolana che scarica sul Rio Stanghet. Scaricati grossi massi, tronchi di alberi, peggio della notte di Vaia quando ci hanno evacuati. Portato via il ponticello dell'orto e un altro ponte nelle campagne qui sotto, impianti di vite travolte. Domani vedremo meglio. Una casa così grande e con fondamenti profondi come la nostra! Via Nazionale bloccata in entrambi i punti. Gli invasi fatti dalla provincia non hanno tenuto. Ma noi restiamo esposti perché non ci sono invasi a monte. In teoria e in pratica siamo isolati. È isolato anche il cantiere del Bypass Ferroviario - Trento. I vigili del fuoco devono liberare dai detriti. Speriamo smetta».

Non è la sola: «Un valido esempio del pericolo e di quello che potrebbe ancora accadere con i progetti in corso per questa porzione di Mattarello, che verrebbe messa ancora più in pericolo per la inadeguatezza del progetto di cui si parla…» scrive un altro cittadino. Perché, come ricordano in tanti, a monte di dove è partita la frana si dovrebbe stoccare un milione di metri cubi di materiale di scavo delle gallerie.

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