Predaia, il Nas sequestra la sorgente: prelevati altri campioni di acqua a Presa malga
Nuovo atto a un anno dall'apertura dell'indagine per un caso di Seu, sindrome emolitico uremica, riscontrato in una bimba
IL DRAMMA Bimbo in coma da anni per il formaggio contaminato
TRENTO. I carabinieri del Nas di Trento hanno sottoposto a sequestro preventivo l'area della sorgente Presa malga a Coredo e le relative condutture. Venerdì - ad un anno dall'apertura dell'indagine per un caso di Seu, sindrome emolitico uremica, riscontrato in una bimba - sono tornati nel comune di Predaia per effettuare il prelievo di 11 campioni di acqua presso la sorgente e per una nuova ispezione alla malga che si trova poco a valle, chiusa al pubblico dall'agosto scorso.
Si tratta di nuovi accertamenti - nell'ambito della tutela della salute pubblica - che si sono resi necessari alla luce di analisi e di riscontri di cui si è avuto l'esito solo nei giorni scorsi, dall'Istituto superiore di sanità a Roma.
Il sequestro della sorgente ha come obiettivo la conservazione dell'area da un possibile inquinamento delle prove, ma è necessario anche per evitare che qualcuno possa accidentalmente utilizzare l'acqua.
È bene ricordare che l'amministrazione comunale già un anno fa aveva emesso un'ordinanza contingibile e urgente di divieto di utilizzo della sorgente che rifornisce la malga. Acqua che, dalle analisi di allora, era risultata contaminata dall'escherichia coli. Un anno fa il dramma: una bimba di soli due anni e mezzo finì in terapia intensiva a causa della Seu, la sindrome emolitico uremica.
Le indagini, coordinate dalla procura di Trento, portarono i carabinieri del Nas in una malga a Coredo in cui la piccola era stata assieme a mamma e papà in un periodo compatibile con l'incubazione del batterio. Erano stati controllati i formaggi, con il successivo sequestro di 450 tome e il controllo dell'acqua.Obiettivo delle verifiche, che da allora non si sono mai fermate, è di cercare di capire se la bimba abbia contratto la Seu a seguito di un contatto con un prodotto caseario contaminato e se ci siano responsabilità nell'acqua della sorgente "Presa malga".
Questi nuovi accertamenti hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone per l'ipotesi - a vari titolo - di somministrazione di alimenti contaminati e dei reati omissivi riguardo alla gestione dell'acquedotto e alla garanzia della salubrità dell'acqua. Oltre al legale rappresentante della malga (ora chiusa) che deve rispondere della somministrazione di alimenti contaminati, sono indagati la sindaca di Predaia Giuliana Cova, l'ex sindaco dell'allora comune di Coredo, il presidente di Asuc, ente proprietario della sorgente e dell'area sequestrate.
Gli accertamenti sulle eventuali responsabilità di attuali e di ex amministratori riguardano la gestione ed i controlli della sorgente, nonché eventuali lavori o concessioni risalenti al passato. L'indagine è complessa e il prossimo step saranno i risultati dei prelievi di venerdì sull'acqua. Ma. Vi.