Agricoltura / Vertenza

Rinnovo del contratto agricolo, protesta dei sindacati sotto Coldiretti dopo lo stallo della trattativa

Mercoledì 10 presidio unitario di Cgil, Cisl e  Uil: «"Purtroppo ci troviamo difronte a una controparte che, nei fatti, non riconosce l'importanza dei lavoratori, offrendo il 3% sulla parte fissa»

TRENTO. Per una volta, non saranno i contadini di Coldiretti a scendere in piazza con le bandiere, ma i sindacati dei loro dipendenti che chiedono il rinnovo del contratto di lavoro.

Dopo diversi incontri di trattativa non si è ancora riusciti a trovare un punto di accordo sul rinnovo del contratto del comparto agricolo. Per questo Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil del Trentino hanno indetto un presidio dei lavoratori che si terrà mercoledì alle 10 sotto la sede di Coldiretti Trento.

La distanza tra le posizioni - spiegano i sindacati in una nota - riguarda, in particolare, l'aspetto legato agli aumenti economici. La richiesta dei sindacati era del 5% sui minimi tabellari per il biennio 2024-2025, a cui si aggiungeva un ulteriore 3% come elemento di garanzia per il mancato riconoscimento della produttività, che da anni viene rimandato. Quello relativo agli operai agricoli e florovivaisti è un contratto collettivo con "autorità salariale" di primo livello. A livello nazionale l'Istat prevede un indice dei prezzi al consumo armonizzato, per il prossimo biennio, pari al 3,9%.

"Purtroppo - spiegano i sindacati - ci troviamo difronte a una controparte che, nei fatti, non riconosce l'importanza dei lavoratori, offrendo come aumento il 3% sulla parte fissa. Il confronto coi lavoratori aveva quindi già portato Fai, Flai e Uila a proclamare lo stato di agitazione del comparto fino a data da destinarsi, con conseguenti azioni di protesta che potrebbero prolungarsi per l'intera estate. La prima di tali azioni è dunque il presidio di mercoledì prossimo. Ovviamente il nostro auspicio è quello di trovare un punto di accordo il prima possibile, che possa soddisfare le esigenze di tutti: in primis quelle di lavoratori e lavoratrici, ma anche la necessità di scongiurare disagi per le tante aziende che hanno tutto l'interesse a valorizzare e fidelizzare i propri dipendenti attraverso retribuzioni giuste".

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