Fauna / Il caso

Orsa Kj1, la Lav attacca: «Che fine hanno fatto i tre cuccioli? Dalla Provincia silenzio inaccettabile»

L’associazione animalista, pronta a depositare un’altra denuncia, ricorda le linee guida approvate dalla Provincia, che prevedono una «informazione costante e aggiornata della popolazione»

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TRENTO. La Lav, Lega Antivivisezione, non molla. «È oramai passata una settimana da quando i forestali trentini hanno eseguito la condanna a morte dell’orsa KJ1 decretata da Fugatti.  E mentre il turista francese coinvolto nell’incidente si è detto subito profondamente rattristato e vittima di un forte senso di colpa per l’uccisione dell’orsa, dalla Provincia di Trento non giunge alcuna notizia sullo stato di salute e sulle condizioni dei tre cuccioli di KJ1, resi orfani dallo scellerato provvedimento orsicida di Fugatti e abbandonati a sé stessi all’età di soli sei mesi, con ridotte possibilità di poter provvedere in autonomia alle loro esigenze».

Eppure, afferma l’associazione animalista, «la stessa Provincia di Trento già nel 2014, a seguito dell’uccisione dell’orsa Daniza causata da una maldestra sedazione, aveva pubblicato, con il contributo del Servizio Consulenza di ISPRA, le “Linee guida per la gestione di cuccioli di orso privi della madre”. Gli orsetti resi orfani dalla mano del veterinario – al tempo denunciato dalla LAV - avevano un paio di mesi in più di quelli strappati alle cure di mamma KJ1, tuttavia il documento veniva presentato quale “documento di indirizzo gestionale anche per altri casi analoghi che dovessero presentarsi” quindi da considerarsi valido anche per il caso dei cuccioli di KJ1 con le dovute attenzioni da riservare in considerazione della più giovane età di questi ultimi».

Poi la Lav riporta le regole. «Entrando nel dettaglio le linee guida gestionali degli orsetti orfani indicano alcune azioni prioritarie:

attivazione del monitoraggio dei cuccioli tramite la radiotelemetria, l’acquisizione di immagini e la raccolta di campioni organici

prevedere la possibilità di ricorrere al sostenimento alimentare artificiale in particolare “nell’immediatezza della perdita della madre dove il trauma può determinare perdita di peso”

infine, ancora una volta il documento provinciale prevede la pianificazione di “una comunicazione ad hoc, che preveda un aggiornamento per quanto possibile costante della situazione, per l’opinione pubblica, nonché informazioni precise circa i comportamenti da evitare o da tenere per ridurre al minimo i rischi di assuefazione dei cuccioli all’uomo”.

Nonostante l’esistenza di questo documento predisposto dalla stessa Provincia di Trento e le indicazioni fornite recentemente da ISPRA che ne ribadiscono i contenuti, da Fugatti e la sua giunta non arriva alcuna informazione circa lo stato di salute degli orsetti da lui stesso resi orfani, nessuna notizia appare sul sito web istituzionale della provincia».

«Non vorremmo che questo silenzio, questa totale assenza di informazioni, possa essere dovuta alla morte degli orsetti, magari conseguente ad atti di bracconaggio favoriti dalla crociata antiorso organizzata da Fugatti – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – per questo chiediamo che la Provincia fornisca quanto prima tutte le informazioni in suo possesso e soprattutto renda pubblico il piano per la gestione dei cuccioli di KJ1».

Mentre è in corso di deposito la denuncia per l’uccisione senza necessità e con crudeltà dell’orsa KJ1, la LAV annuncia fin da ora che renderà pubblica la risposta che la Provincia fornirà alla sua richiesta di chiarimenti sulle condizioni di salute dei cuccioli dell’orsa condannata a morte da Fugatti.

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