Provincia / La polemica

Allarme rosso sui conti della Trentino Music Arena: «Disavanzo di 2,1 milioni»

L’affondo del consigliere provinciale Filippo Degasperi. La Provincia replica: «Costi sotto attento monitoraggio, ma è un’operazione sperimentale proiettata su più anni

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TRENTO. È allarme rosso per i conti del Centro culturale Santa Chiara che registrano un "buco" di 2,1 milioni di euro. E la colpa è da attribuire alla gestione della Music Arena sulla spianata di San Vincenzo.

Non è bastato, infatti, a far quadrare i conti lo stanziamento aggiuntivo di 1 milione di euro, oltre i 2,7 milioni già nel bilancio provinciale 2024, deciso con una delibera di Giunta il 12 aprile scorso «per la progettazione e programmazione di una stagione di eventi ed iniziative di rilevanza provinciale, nazionale, internazionale».

Nella stessa delibera si precisava che il Centro Santa Chiara avrebbe dovuto monitorare il centro di costo garantendo «l'equilibrio di bilancio, anche reperendo ulteriori finanziamenti o sponsorizzazioni da terzi soggetti a sostegno dell'attività in programma sul 2024, con attenzione anche alle condizioni di contrattualizzazione degli artisti».

Evidentemente non ne sono stati trovati a sufficienza e ora si può immaginare che sarà costretta a intervenire nuovamente la Provincia. A chiedere lumi sulla gestione della Music Arena è il consigliere provinciale Filippo Degasperi (Onda) che con una ampia interrogazione evidenzia che: «Lo squilibrio relativo alla gestione della spianata di San Vincenzo risulterebbe pari a 3,1 milioni di euro a fronte del milione stanziato dalla Giunta provinciale lo scorso aprile, in contemporanea all'annuncio dell'assessora Gerosa circa il "cambio di passo". Passo del gambero evidentemente visto che il disavanzo evidenziato dai conti sarebbe quindi di altri 2,1 milioni. Sull'orlo del baratro si sarebbe peraltro giunti senza nessun precedente segnale di sforamento del budget originariamente approvato dal Consiglio di Amministrazione».

Degasperi precisa che: «Ai milioni persi per la Music Arena si aggiungerebbero inoltre 334mila euro di disavanzo causati dalle recenti Feste Vigiliane. Un disavanzo complessivo di oltre 2,3 milioni quindi che, già da solo, dilapiderebbe l'intero fondo di dotazione (1,9 milioni), salvo ulteriori iniezioni di soldi pubblici che a questo punto risulterebbero indispensabili per garantire la sopravvivenza del Centro».«Secondo quanto ricostruito dallo scrivente - sostiene il consigliere provinciale - la situazione del Centro Servizi Culturali Santa Chiara sarebbe critica al punto da metterne in discussione l'equilibrio economico finanziario proprio a causa della voragine generata dalla gestione della Music Arena. Sarà forse per questo che già due dei tre revisori inizialmente costituenti il collegio hanno rassegnato le dimissioni senza essere sostituiti». In effetti del collegio sindacale ora rimane solo il presidente Alessandro Giarolli, perché in successione si sono dimessi Lucia Corradini (nel settembre scorso) e a giugno di quest'anno Andrea Tamanini.Degasperi chiede alla vicepresidente e assessora alla cultura Francesca Gerosa, se la perdita fosse confermata quali sono «le ragioni e le responsabilità di tale risultato e quali misure si intendono adottare per evitare ulteriori salassi al bilancio provinciale». E lo stesso per gli oltre 300mila euro di disavanzo per le Feste Vigiliane. Infine, come si pensa di intervenire per garantire l'equilibrio del bilancio 2024 del Centro Santa Chiara.

E la Provincia? Piazza Dante respinge quelle che definisce «polemiche strumentali» e richiama l’attenzione su alcuni aspetti non strettamente legati ai risultati economici, come «l’attenzione ai giovani, e non solo, e ai loro gusti musicali che rappresentano anche fattori di identità e condivisione» e «il sostegno ai talenti e agli artisti trentini, attraverso la partecipazione agli appuntamenti con i big nazionali e internazionali», senza dimenticare «la riqualificazione di un’area, prima inutilizzata, per la cultura e il tempo libero».

La Trentino Music Arena, ricorda la Provincia, è di fatto un’operazione sperimentale proiettata su più anni. Non solo: «Sono circa 150 le persone che ogni giorno, sommando il lato artistico, tecnico e gestionale lavorano per rendere possibili questi appuntamenti. L’Arena è dunque anche un volano dal punto di vista occupazionale e delle ricadute per il territorio, il turismo, l’accoglienza alberghiera, la somministrazione, oltre che un valore aggiunto a livello musicale, culturale e in relazione alle politiche giovanili».

In ogni caso, precisa la Provincia, «i costi sono sotto attento monitoraggio, nella consapevolezza che si tratta di un progetto che è anche una sfida, per la quale è chiaro che serve sicuramente un supporto finanziario e anche un clima di fiducia. Considerando dunque il quadro generale dell’iniziativa, partendo dall’esordio boom e dalle sue ricadute, rappresenta l’occasione per investire quanto guadagnato in un’operazione di lungo respiro, che guarda in modo concreto specialmente ai giovani che sono futuro del Trentino».

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