La Cgil: inaccettabili i nuovi vitalizi ai politici, si scelga la previdenza integrativa
Nuovo affondo del sindacato contro il disegno di legge della Lega per l'introduzionde del "trattamento differito ai consiglieri regionali"
REGIONE I vitalizi ora si chiamano “indennità differita”
CGIL “Inaccettabile tornare ai privilegi del passato”
CONTI Dai vitalizi 1,7 milioni di euro per il Fondo famiglia
TRENTO. "Il trattamento differito, o meglio il vitalizio, non è accettabile per affrontare la questione previdenziale delle consigliere e dei consiglieri regionali".
Nuovo affondo della Cgil del Trentino: secondo il sindacato, per i consiglieri regionali, "l'unica strada percorribile è quella della previdenza integrativa".
"Sarebbe sbagliato - sottolinea la Camera del lavoro in una nota - immaginare, come fa il disegno di legge della Lega, una gestione diretta dell'ente.
Storia recente ci insegna che la gestione diretta del Consiglio regionale non è efficace per contrastare il ritorno dei privilegi, come dimostra la vicenda delle attualizzazioni legate all'aspettativa di vita".
Il sindacato di via Muredei "guarda con interesse all'ipotesi di un versamento obbligatorio di uno dei fondi del sistema Pensplan. È incomprensibile - aggiunge - che oggi appena il 30 per cento delle consigliere e dei consiglieri scelga di versare al sistema della previdenza integrativa regionale. È una scelta poco coerente verso il sistema Pensplan adottato con lungimiranza proprio dalla Regione autonoma; una scelta tra l'altro che manda un messaggio sbagliato ai lavoratori trentini e altoatesini e che potrebbe rischiare di alimentare sfiducia verso il secondo pilastro previdenziale".