Tonina: «La residenza Fersina sarà dismessa entro un anno»
L’annuncio dell'assessore che in consiglio provinciale ha risposto a una interrogazione di Paolo Zanella (Pd) sulla questione della prima accoglienza di migranti: «Entro quella data dovremo trovare le alternative». Ma al momento Tonina non è chiaro quale spazio sostituirà la struttura che attualmente ospita circa 270 persone
TRENTO. «La residenza Fersina sarà dismessa entro un anno». Lo ha annunciato ieri in consiglio provinciale l’assessore provinciale alla Salute e politiche sociali, Mario Tonina, rispondendo a una interrogazione di Paolo Zanella (Pd). Tonina non ha saputo dire però quale sarà l’alternativa, ovvero dove saranno ospitati i richiedenti asilo, considerato che oggi alla residenza Fersina vengono ospitate circa 270 persone. Si è limitato a dire che: «Entro quella data verranno trovate soluzioni logistiche alternative, i servizi sociali e di accoglienza continueranno a essere erogati».
Il consigliere Zanella aveva presentato l’interrogazione per chiedere se il previsto abbattimento della residenza Fersina rappresenterà «l’occasione per tornare a un modello di accoglienza diffusa» e comunque voleva informazioni proprio su dove la giunta provinciale «pensa di ricollocare i richiedenti asilo». L’assessore Tonina ha risposto a Zanella dicendosi consapevole di non poter dare le informazioni richieste e quindi una risposta soddisfacente, visto che questa risposta ancora la giunta non è in grado di darla. Nella sua recplica il consigliere del Pd ha detto che «è evidente che non ci si possa dire soddisfatti», stigmatizzando una «mancanza di programmazione che caratterizza questa Giunta».
Sulla residenza Fersina ha incalzato parlando di una mala gestione» e di «poca lungimiranza della Provincia». «A distanza di un anno - ha sottolineato - non si ha la minima idea di dove mettere e come gestire le persone che arriveranno».
Parlando della residenza Fersina, Zanella ha anche annunciato che finalmente la quarta commissione del consiglio provinciale ha ottenuto la possibilità di visitare la struttura in un giorno che sarà fissato a settembre. «Neanche fosse un Cpr - ha commentato il consigliere del Pd, che da tempo stava chiedendo la possibilità di andare a vedere in che condizioni vivono i richiedenti asilo con sono concentrati in quell’edificio, in particolare dopo i recenti episodi di violenza che si sono verificati.
Poi, restando sul tema dei richiedenti asilo, Zanella ha ricordato la questione dei bambini che vivono per strada a Trento e non sono iscritti a scuola «per un rimpallo delle competenze delle istituzioni tra Cinformi e servizi sociali: è indecente che siano i volontari che devono iscrivere i bambini a scuola».
Sulla questione ha depositato un’interrogazione. La presenza di queste famiglie arrivate di recente in Trentino e che ancora non rientrato nel circuito di assistenza dei migranti, secondo Zanella sarebbe riconducibile alle nuove politiche più rigide introdotte in Germania in materia di richiedenti asilo che stanno portando all’espulsione dei migranti nel paese di primo approdo, che spesso è l’Italia.