Contratto delle Famiglie Cooperative del Trentino: i sindacati aprono alla busta paga legata ai risultati economici
Il sindacato Fisascat: «Valutare l’introduzione del salario variabile per le cooperative in difficoltà»
TRENTO. Alla presenza dei vicepresidenti della Federazione Italo Monfredini e Paola Dal Sasso, e della struttura tecnica, si è registrata ieri pomeriggio un’apertura da parte delle sigle sindacali verso un nuovo modello di retribuzione variabile legato ai risultati economici delle cooperative. Un passo in avanti importante verso una soluzione che prevede un reciproco impegno: da un lato una quota di salario variabile, dall’altro specifiche azioni volte a migliorare i risultati delle singole cooperative.
Durante l'incontro odierno, organizzato presso la Federazione Trentina della Cooperazione, si è discusso delle nuove opportunità di bilanciamento, tra la necessità di sostenibilità economica delle cooperative e le esigenze dei lavoratori. Paola Dal Sasso, vicepresidente del settore consumo della Federazione, ha sottolineato l’importanza di questo confronto con i sindacati: «Dopo un lungo percorso, abbiamo riscontrato un’apertura da parte del sindacato a discutere di una possibile variabilità salariale, a fronte di una serie di impegni concreti da parte delle cooperative per garantire risultati positivi».
Fabio Bertolissi, segretario generale della Fisascat Cisl del Trentino, ha evidenziato l’importanza di stabilire linee guida chiare per l’applicazione del salario variabile: «Dopo 22 incontri, le organizzazioni sindacali hanno ricevuto dalle delegate e dai delegati un mandato per valutare l’introduzione del salario variabile per le cooperative in difficoltà. Tuttavia, l’applicazione di tale misura dipenderà dal rispetto di specifiche linee guida, per evitare di incorrere in penalizzazioni che comporterebbero poi all’erogazione del salario fisso».
Le trattative continueranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di trovare una soluzione che garantisca l'equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e la sostenibilità delle cooperative. Il prossimo incontro è fissato per il 17 settembre, per poi proseguire in altri cinque appuntamenti nelle prossime tre settimane.
I sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs precisano che hanno accettato di confrontarsi sulla questione della variabilità salariale per il rinnovo del contratto provinciale delle famiglie cooperative "ponendo però precise condizioni". "L'introduzione di una quota variabile nel rinnovo provinciale non potrà che essere residuale rispetto alla composizione dell'aumento salariale", affermano in una nota i segretari provinciali Luigi Bozzato, Fabio Bertolissi e Stefano Picchetti.
"Inoltre, qualsiasi apertura a discutere di una quota residua di variabile è vincolata al fatto che un rinnovo di tal tipo non potrà avere valore strutturale, ma solo emergenziale, finalizzato a contribuire al risanamento e all'efficientamento della gestione delle famiglie cooperative in difficoltà economica. Questo processo dovrà essere documentato sulla base di parametri condivisi e trasparenti". "L'obiettivo è quello di portare le cooperative in difficoltà allo stesso livello di quelle più solide, ma una volta raggiunto questo risultato, si dovrà tornare all'impianto della contrattazione preesistente", concludono i sindacati, che parlano di un percorso di trattativa "ancora lungo e complesso".