Viabilità / Sicurezza

Ecco le strade più pericolose del Trentino: la tangenziale, la Gardesana e la Valsugana

I dati ufficiali in una risposta all’interrogazione di Biada: centinaia di incidenti all’anno, ma nel 2022 erano in diminuzione, ed uno su dieci riguarda pedoni

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di Alessandra Cristoforetti

TRENTO. Nel decennio tra il 2013 e il 2022 sono stati contati ben 3.041 incidenti e 4.486 morti e feriti sulle cinque principali strade trentine, quelle tristemente note alle cronache in quanto teatro di sinistri.

Nella lista delle vie più «pericolose» troviamo infatti la strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero (la tangenziale di Trento) al primo posto, seguita dalla statale 45 bis Gardesana occidentale, la 240 di Loppio e di Val di Ledro, la 43 della Val di Non e la 47 della Valsugana.

Strade purtroppo già conosciute per i tantissimi incidenti che hanno cagionato anche la morte di molte persone.

Secondo i dati raccolti da Aci e Istat soltanto nel 2023 sul territorio della Provincia sono stati rilevati 1.289 incidenti, che hanno causato 35 vittime e 1.759 feriti. Con un focus solo su queste 5 statali, se il 2015 si è rivelato il peggior anno in quanto a numero di morti e feriti (pari a 563 su 378 incidenti), seguito dal 2016 con 500 (su 336 incidenti in totale) nel 2022 si parla di 373 persone con traumi e lesioni, o addirittura vittime, su 272 sinistri.

Una situazione quindi che rimane ancora preoccupante quella descritta dalle cifre fornite dalla Provincia Autonoma di Trento a seguito di un'interrogazione presentata dal consigliere di Fratelli d'Italia Daniele Biada. I dati forniscono degli elementi interessanti rispetto non solo all'indice di frequenza lungo le carreggiate citate ma anche in base alla distinzione fatta per anno e per tratta, ossia in quale territorio dei diversi comuni attraversati dalle strade avvengono gli incidenti. In parole povere quali sono le zone più «critiche».

Se si analizza la statale del Brennero (la tangenziale), che gode del triste primato rispetto al numero di infortuni, ecco tra i comuni più interessati si parla di Trento e di Rovereto, dove l'arteria stradale attraversa rispettivamente 18,034 e 12,561 chilometri.

Se si osservano i dati più recenti per l'anno 2022 si parla di 49 incidenti nel tratto che passa per il capoluogo (55 nel 2013) con 67 persone ferite e morte, mentre per la Città della Quercia su 16 scontri tra veicoli o uscite di strada, il numero di coinvolti è pari a 20.

Per quanto riguarda la Gardesana invece la zona più a rischio appare quella compresa tra Ledro, Riva del Garda e Arco, seguita anche in questo caso da Trento (il Bus de Vela fino oltre Vigolo Baselga).

Da notare invece come nel 2022 lungo la ss47 della Valsugana sui territori comunali di Grigno, Ospedaletto, Castel Ivano, Scurelle, Castelnuovo e Borgo Valsugana (che si estende per 25,306 chilometri) ci sono stati 6 incidenti che hanno ferito - o che sono costati la vita - 14 utenti della strada. Soltanto l'anno precedente nello stesso tratto non era stato registrato alcun incidente e nessun ferito.

Nel complesso è possibile affermare che il numero totale di sinistri e conseguentemente di vittime o persone coinvolte, a inizio e alla fine del decennio compreso tra il 2013 e il 2022, è diminuito. Nel 2013 infatti la cifra di persone che hanno riportato lesioni è arrivata a toccare le 469 unità. Ricordiamo che ancora troppi in Trentino rimangono gli investimenti che siano ai danni di pedoni che ciclisti. Gli investimenti soltanto nel 2023 sono stati 135: ogni dieci incidenti in provincia, uno riguarda chi si muove a piedi.

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