La Uil Trasporti all'attacco: «mobilità sostenibile? Non per i mezzi pubblici, pensano solo a bici e monopattini»
Il sindacato più rappresentativo fra gli autisti di bus critica la riduzione delle carreggiate, e la mancanza di corsie preferenziali per i mezzi pubblici
TRENTO. Non parla mai di Trento e non cita il sindaco Ianeselli. Però il comunicato stampa del segretario della Uil Trasporti – Nicola Petrolli – è un dettagliato atto d’accusa alla “mobilità sostenibile” propugnata dal Comune di Trento. Ma anche da quello di Rovereto. E riapre la spaccatura fra chi la viabilità (e la vivibilità) vorrebbe cambiarla, e chi invece chiede traffico più scorrevole e senza limitazioni.
Scrive la Uil Trasporti: «Visto che siamo in tema nella settimana della mobilità sostenibile, come Uiltrasporti vogliamo dare il nostro supporto al tema. Ad oggi le città capoluogo del Trentino (Trento e Rovereto) hanno fatto investimenti solo per biciclette e monopattini, non considerando il reale fabbisogno della popolazione Trentina per quel che riguarda la mobilità sostenibile».
Ricordiamo – scrive il sindacato – «che per ridurre i tempi di percorrenza degli autobus e migliorare la mobilità urbana le corsie preferenziali ricoprono un ruolo indispensabile e fondamentale in un’ottica di snellire il traffico cittadino. Purtroppo negli ultimi anni la politica non ha intrapreso questa strada. Le scelte sono cadute esclusivamente sulla costruzione di nuove piste ciclabili ampliando anche quelle già esistenti incrementandole e riducendo il tratto stradale. Ricordiamo ai benpensanti della politica che siamo in Trentino, posizionato in un territorio caratteristico di montagna, dove il clima per dieci mesi all’anno non stimola la popolazione all’utilizzo di mezzi a due ruote. Anche l’usurpazione dei golfi di fermata nella quasi totalità del servizio urbano non ha agevolato o snellito il traffico cittadino, nemmeno velocizzato i mezzi pubblici nelle percorrenze cittadine. Purtroppo chi decide queste logiche assurde o abita a Bolzano oppure percorre cinque o seicento metri da casa al proprio d’orato ufficio in bicicletta. Forse qualche principe ha fatto qualche fine settimana in Olanda riportando nella terra madre, la bruttacopia dei paesi bassi» conclude il segretario Uiltrasporti Nicola Petrolli.