«Vasile era un ragazzo in gamba e sapeva fare bene il lavoro nel bosco»
Il ricordo del giovane boscaiolo rumeno che ha perso la vita ieir, 19 settembre, nei boschi della Val Sadole, sopra Ziano: era arrivato in Trentino da poco, dalla Transilvania, in cerca di fortuna, il dolore di chi lo aveva conosciuto
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TRENTO. Due settimane. Due, misere, settimane. Il tempo che Vasile Florin Simon ha trascorso in val di Fiemme prima di finire ucciso da quel tronco che lo ha colpito in testa ponendo fine alla sua giovane vita. Avrebbe compiuto 25 anni a novembre. Era arrivato da Borsa, una cittadina del distretto di Maramures, in Transilvania, nel nord della Romania e quasi al confine con l’Ucraina.
Aveva salutato i genitori per trovare fortuna in Italia. Oppure forse più semplicemente per guadagnare uno stipendio che gli consentisse di dare forma ai suoi sogni. Invece la sua fine si è materializzata in modo tragico, morendo sul lavoro, un posto che dovrebbe servire per guadagnarsi da vivere e per vivere una vita più dignitosa e invece troppe volte si rivela un ambiente di disgrazia.
Un luogo mai sicuro abbastanza, soprattutto quando si tratta del bosco e di fare il boscaiolo, un lavoro dove il pericolo è sempre dietro l’angolo.
Vasile lavorava per la Fiemme Forest Srl di Cavalese, azienda boschiva di proprietà di Franco Vanzo e del socio Mihai Dimitru, connazionale del ragazzo deceduto che ieri mattina si trovava in un altro cantiere rispetto a quello in Val Sadole, a Ziano, dove si è verificato il dramma.
«Conoscevamo Vasile da poco tempo - dice Mihai - Erano solamente due settimane che lavorava con noi, ma ho subito potuto comprendere come fosse un ragazzo molto in gamba. Non aveva ovviamente ancora avuto modo di imparare la lingua italiana, ma sul lavoro ci sapeva fare. Ha sempre fatto il boscaiolo e aveva l’esperienza necessaria per questo tipo di lavoro».
Un messaggio di cordoglio arriva anche da Sergio Finato, sindaco di Cavalese, il paese dove Vasile risiedeva e dove ha sede la Fiemme Forest Srl.
«Non posso che esprimere la mia vicinanza alla famiglia del giovane, oltre che rivolgere un pensiero alla comunità rumena della val di Fiemme. Ci sono tante persone che vengono da noi ad aiutarci per curare le ferite arrecate alla foresta dalla tempesta Vaia e dal bostrico, purtroppo in cantieri forestali che a volte si rivelano molto complessi. Il mio rammarico è che Vasile Florin non possa tornare a casa dalla sua famiglia felice».
Farà invece ritorno in Romania all’interno di una bara. Lì sarà sepolto. Lì familiari e amici potranno piangere un ragazzo morto mentre cercava di costruire il suo futuro.