Giallo / Sparizione

Il mistero del ragazzo danese scomparso da Torbole 44 anni fa, ora lo cerca la Tv di Copenhagen

Una troupe di «Missing Media» da Copenhagen è arrivata sul lago, cercando di risolvere il mistero: «Chi si ricordasse qualcosa, ce lo dica, forse possiamo arrivare alla verità»

di Gigi Zoppello

TORBOLE. Era una sera d’estate a Torbole, nel luglio 1980 quando il diciottenne danese Carsten Stig Davidsen, uscito dal dancing Conca d’Oro sulla Gardesana, spariva misteriosamente nel nulla. Era arrivato poche ore prima insieme ad una comitiva in pullman, in un viaggio organizzato da un’agenzia del suo Paese. E da allora non si sa più niente di lui.

Ora un nuovo impulso alle ricerche arriva dalla trasmissione tv «Missing Media» di Copenhagen, una «Chi l’ha visto» del nord, che ha inviato in questi giorni una troupe sulle rive del lago. Perché dove non è riuscito il padre del ragazzo (Bent, nel frattempo deceduto), che per anni è tornato qui a cercare di avere risposte, ora vorrebbe arrivare la sorella. Se non altro, convinta che magari uno dei cadaveri senza nome ripescati nel lago in quegli anni, potrebbe essere riconosciuto con il Dna.

«Erano arrivati a Torbole nel pomeriggio del 7 luglio 1980, sul pullman Carsten aveva fatto amicizia con altri tre» ci spiegano i giornalisti danesi. Appena il tempo di sistemarsi all’hotel Villa Orchidea ed i quattro se ne vanno in cerca di divertimento, e viene detto loro di andare alla Conca d'Oro. Meno di un chilometro a sud del paewse, che percorrono a piedi.

A quanto pare – o almeno così avevano riferito all’epoca i suoi compagni – al night club avevano bevuto parecchio, e c’era stata una lite con alcuni avventori, fino a quando un buttafuori non aveva allontanato Carsten. Il tempo, per gli altri tre, di finire i drink ed uscire nel piazzale, e il ragazzo era letteralmente svanito. E da allora, «missing», cioè scomparso.

Da quella sera del 7 luglio 1980 il mistero si è infittito. Il padre Bent viene in Italia più volte, e dopo due mesi si lamenta con la stampa danese (che dedica alla storia grande spazio e risalto) dicendo che le autorità italiane non stanno facendo abbastanza, e "non stanno prendendo il caso seriamente". Ma questa è una lamentela che qualunque genitore disperato farebbe. E i Carabinieri gli spiegano che «Se fosse annegato nel lago, a quest’ora il corpo sarebbe riemerso». E invece nulla...

La verità è che – almeno sui giornali locali – il caso non esiste. Abbiamo consultato le raccolte di quei tempi, ed incredibilmente sui giornali nel 1980 non c’è una riga su questa sparizione.

Di certo, fu fatta una denuncia ai Carabinieri, ma purtroppo negli archivi dell’Arma, non ci sono più le denunce di così tanti anni fa. Né risultano indagini della Magistratura.

La troupe della tv danese è in zona in questi giorni, e lancia un appello: «Sarebbe importante se qualcuno ricordasse qualcosa. Magari qualcuno ha assistito alla scena alla Conca d’Oro quella sera. Oppure - dicono i danesi – qualcuno che partecipò alle ricerche nel lago, nei giorni successivi». Se ce ne furono…

Perché nelle testimonianze dell’epoca, ad esempio degli amici poi rientrati in patria, ci sono strani riferimenti: un’automobile bianca che li seguiva da vicino, e poi nel buio del piazzale della Conca d’Oro, forse delle grida d’aiuto di qualcuno che diceva di essere trattenuto. Ma il tutto è poco preciso e piuttosto confuso.

E ancora, l’ultima speranza della sorella: che qualcuno si ricordi di un cadavere ritrovato, senza nome, nel lago nel 1980. Che potrebbe essere stato quello di Carsten.

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