Giustizia / La sentenza

Trento, botte e minacce al barista perché il caffè non è buono: all’aggressore 1.500 euro di multa

L'episodio è avvenuto a Trento nel settembre 2021 e per l'imputato - che, fra l'altro, non aveva consumato nulla ma era intervenuto "a difesa" della cliente - è arrivata la condanna. Riconosciuti i futili motivi

TRENTO. A volte basta un buon caffè per iniziare bene la giornata. Ma se il sapore è "cattivo" il malumore è dietro l'angolo: lo sa bene un barista che, per un espresso non gradito, è stato picchiato e minacciato: «Ritorno e spacco tutto» gli ha urlato l'aggressore. L'episodio è avvenuto a Trento nel settembre 2021 e per l'imputato - che, fra l'altro, non aveva consumato nulla ma era intervenuto "a difesa" della cliente - è arrivata la condanna: dovrà pagare 1.500 di multa oltre a farsi carico delle spese processuali.

La responsabilità dell'imputato è stata accertata in aula attraverso l'audizione di testi e con la visione del filmato acquisito agli atti. La denuncia sporta dal barista all'indomani dell'episodio è stata ritenuta coerente con la ricostruzione dei fatti avvenuta davanti al giudice: ci sono state sia le minacce che l'aggressione fisica. Stupisce che tutto sia scoppiato per un motivo che oltre ad essere futile si potrebbe anche reputare sciocco. La lite è infatti nata da una tazzina di caffè. Ad ordinarla è stata una signora che, già al primo sorso, ha percepito un sapore non di suo gradimento. E ha fatto immediatamente presente il problema.

Il barista, come è stato ricostruito in aula, ha cercato di venire incontro alle lamentele della cliente e si è offerto di prepararle un altro caffè, ma la donna se ne sarebbe andata via in maniera brusca. Ciò che è accaduto all'esterno del locale nei minuti successivi è facile da immaginare, perché poco dopo il barista è stato raggiunto da uno sconosciuto che «con fare minaccioso ed aggressivo» - come ha riconosciuto il giudice - è passato subito alle vie di fatto «colpendo la persona offesa con un pugno al braccio e minacciandola di tornare a spaccarle il locale».

Evidentemente la cliente, insoddisfatta del caffè e del servizio, si sarebbe sfogata con il compagno sostenendo di essere stata trattata male. Quando è arrivata la polizia, il barista e l'aggressore (già noto alle forze dell'ordine) stavano litigando fuori dal bar.Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 2mila euro di multa, mentre la difesa ha tentato la via dell'assoluzione e in subordine del minimo della pena.

Il giudice ha dichiarato l'imputato colpevole, riconoscendo l'aggravante dei futili motivi e ritenendo equa una multa di 1.500 euro.

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