Epilazione fatta male, fa causa all’estetista: cliente risarcito per il danno biologico
Per risolvere il problema del peli il giovane si era rivolto a professionisti dell'estetica nel 2018 e già allora aveva avuto qualche problema. Ha ripetuto il trattamento presso lo stesso centro estetico nel 2021 ed era stato messo al corrente della necessità di non esporsi al sole per qualche giorno. Purtroppo il periodo in cui ha dovuto coprirsi per evitare i raggi Uv è durato più del previsto
TRENTO. Questa volta il conto non è arrivato al cliente, ma all'estetista: 5mila euro, somma che comprende il risarcimento per il danno temporaneo e alla vita di relazione causato dal trattamento, e le spese per il giudizio e la consulenza tecnica d'ufficio. Da una seduta per la cura del corpo è nato il procedimento che ha portato davanti al giudice il titolare di un centro estetico trentino. La denuncia è partita dal cliente non solo per l'insoddisfazione in merito al risultato, ma per i postumi del trattamento che consisteva nell'epilazione a luce pulsata laser.
Per risolvere il problema del peli il giovane si era rivolto a professionisti dell'estetica nel 2018 e già allora aveva avuto qualche problema. Ha ripetuto il trattamento presso lo stesso centro estetico nel 2021 ed era stato messo al corrente delle possibili conseguenze (rossori, talvolta gonfiori) nonché della necessità di non esporsi al sole per qualche giorno. Purtroppo il periodo in cui ha dovuto coprirsi per evitare i raggi Uv è durato più del previsto.
Nella denuncia presentata nel 2023 il cliente ha precisato che, nonostante si fosse attenuto alle indicazioni fornite dal personale del centro, ha subìto conseguenze «che hanno comportato una sofferenza alla vita di relazione e temporanei danni all'epidermide». I problemi alla pelle sono «in buona parte scomparsi grazie alle cure praticate e dopo numerosi anni».
Non si trattava di vere e proprie cicatrici causate dalle bruciature del laser, ma - come ha precisato il medico consulente tecnico d'ufficio - di una modifica della pigmentazione destinata a risolversi o ad attenuarsi con il tempo. I danni però ci sono stati: su questo punto il giudice non ha avuto dubbi. Danni non permanenti, ma biologici temporanei.
«Si tratta di lesioni che hanno un'incidenza negativa irreversibile sulla vita del danneggiato, sia il rapporto a come era stata vissuta fino a quel momento - è il ragionamento del giudice - sia in prospettiva futura laddove per ammissione stessa del ricorrente, già dopo un primo periodo questi non era più costretto a fuggire l'esposizione solare e a coprirsi con indumenti con le maniche lunghe».
Al cliente è stato riconosciuto un risarcimento pari a 2mila euro per il danno temporaneo e mille euro per il danno alla vita di relazione. A carico del titolare del centro estetico anche i 2mila euro delle spese di giudizio e Ctu.