Giustizia / Appello

Sala slot chiusa in via Brennero, il Consiglio di Stato ribalta la sentenza: "mette a rischio l'azienda e la famiglia"

Accolta la sospensiva sul Tar: in ballo anche il metodo di calcolo della distanza effettiva. E comunque c’è “periculum in mora”, ossia “un rischio imminente di un danno grave ed irreparabile” per l’appellante

TRENTO. Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del Tar di Trento, che a maggio aveva respinto il ricorso della sala giochi in via del Brennero 320, a cui il Comune aveva ordinato la rimozione delle slot perché situata a meno di 300 metri da luoghi sensibili (in questo caso scuole superiori, l’Istituto d’Arte Vittoria).

Il ricorrente, riporta Agipronews, aveva sostenuto la non correttezza del calcolo delle distanze attraverso il criterio del “raggio”. E non è una questione da poco, perché potrebbe riguardare anche altre attività simili.

Si tratta cioè di stabilire se la distanza fra una sala giochi ed una attività di slot vada calcolata «in linea d’aria», oppure «per percorso». 

Il Tar, sulla base della legge provinciale del 2015, aveva ritenuto che “il criterio di determinazione della distanza dai luoghi sensibili individuati dalla disposizione provinciale è rimesso alla discrezionalità tecnica del Comune”.

Il Consiglio di Stato ha però sospeso la sentenza del Tar, in quanto l’eventuale rimozione degli apparecchi da gioco produrrebbe “effetti irreversibili sull’integrità dell’azienda e sulle fonti di sostentamento della famiglia”, potendo causare “l’interruzione dell’intera attività della sala, nonché una seria compromissione dei beni patrimoniali”.

Esiste, dunque, il “periculum in mora”, ossia “un rischio imminente di un danno grave ed irreparabile” per l’appellante. Per questo motivo la richiesta d’istanza cautelare è stata accolta dai giudici.

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