Trasporti / La polemica

Il caos treni, Salvini sotto accusa indica le colpe in un "chiodo piantato male"

Scontro politico e rabbia dei viaggiatori dopo una nuova giornata da dimenticare: ieri oltre  cento treni cancellati e ritardi medi di tre ore per un guasto sulla linea a Roma con effetto domino in tutta Italia. Il ministro nel mirino delle opposizioni, dopo un'estate segnata da cantieri e disagi sulle ferrovie. Sui social ironia e critiche al leader leghista: ieri mattina, mentre scattava l'emergenza, lui postava gli auguri per la festa dei nonni

TRENTO. Ieri oltre 100 treni cancellati e ritardi medi di 3 ore, con punte di 4: colpa di un guasto sulla linea ferroviaria a Roma che ha messo in ginocchio le stazioni di Termini e Tiburtina, provocando disagi e proteste dei passeggeri in tutta Italia. "Colpa di una ditta privata", dice Salvini dopo essere finito nel mirino di utenti delle ferrovie e delle opposizioni che chiedono le dimissioni del ministro sull'onda di mesi di disagi sulla rete nazionale.

All'origine del guasto, secondo una prima ipoitesi, ci sarebbe un incidente durante un intervento di manutenzione presso una cabina elettrica del nodo romano, un chiodo avrebbe colpito un cavo danneggiandolo con interruzione del sistema primario di alimentazione. Il sistema di emergenza avrebbe retto per qualche ora ma poi si è scatenato l'effetto domino sulla rete.

In linea generale, la rete italiana ha registrato nel corso degli anni un forte aumento del traffico commerciale, passeggeri e merci, un trend che oltre a renderne più complessa la gestione, ha messo in luce la necessità di un potenziamento infrastrutturale.

IL FATTO

Più di cento treni cancellati tra alta velocità, intercity e regionali, ritardi fino a quattro ore, caos nelle stazioni e rallentamenti fino a sera, migliaia di turisti e pendolari bloccati sulle banchine in attesa di notizie. Un guasto alla linea di alimentazione elettrica nel nodo ferroviario di Roma ha spaccato in due l'Italia, creando enormi disagi ai viaggiatori. La circolazione si è bloccata intorno alle 6.30 quando - spiegano i tecnici - si è verificata una "disconnessione degli impianti" dei sistemi informativi, sia a Termini che a Tiburtina, le due principali stazioni romane. In seguito alla disconnessione, i treni si sono fermati e i monitor informativi si sono spenti all'improvviso. Le opposizioni martellano da ogni fronte. "Quando c'era lui... i treni non partivano nemmeno

I tecnici di Ferrovie e Rfi si sono messi subito al lavoro per risolvere il problema e dopo circa tre ore la circolazione ha ripreso, ma con fortissimi rallentamenti e corse cancellate. Con il risultato che per migliaia di persone è stata una giornata da incubo, non solo negli scali ferroviari della capitale ma anche in quelli delle altre città italiane: da Napoli a Milano, da Firenze a Bologna.

L'amministratore delegato di Rfi Gianpiero Strisciuglio, escludendo fin da subito l'ipotesi di un attacco hacker e chiedendo scusa ai viaggiatori, ha parlato di un guasto "raro" che ha colpito la cabina elettrica di alimentazione dell'impianto nel nodo di Roma. Un guasto che, secondo l'Ad di Fs Stefano Donnarumma, si è verificato ben prima delle 6. "Si è tranciato un cavo, sono entrate in funzione le batterie che hanno mantenuto tutto accesso fino alle 6 del mattino e quindi nessuno di è accorto di questo". Quando le batterie si sono esaurite, si è scoperto il guasto e si è intervenuti con i tecnici.

Le cause andranno accertate, anche se Rfi ha fatto sapere che è intenzione dell'azienda "prendere provvedimenti, anche di tipo contrattuale", nei confronti di coloro "che hanno commesso errori o non sono stati all'altezza della situazione".

Responsabili da individuare nei dipendenti di una ditta privata, ha accusato il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini. "Chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere" ha sottolineato, spiegando che i tecnici hanno parlato di un errore nella notte da parte di "un'impresa privata che ha piantato un chiodo su un cavo". "Poi - ha aggiunto - il tempo di reazione di fronte a questo errore non è stato all'altezza della seconda potenza industriale d'Europa". Donnarumma ha però replicato parlando di un intervento "tempestivo" da parte della società. "Dopodiché si può sempre migliorare", ha aggiunto.  "Non è possibile investire miliardi di euro per comprare nuove carrozze, nuovi treni pendolari, intercity, tav e tutto il resto - ha continuato - e poi se uno alle tre di notte a Roma pianta un chiodo nel posto sbagliato tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone".

Migliaia i viaggiatori rimasti bloccati nelle stazioni. A Termini, scalo ferroviario principale della capitale, lunghe code di turisti e pendolari alle biglietterie per chiedere informazioni o rimborsi. Tra sguardi sconsolati e occhi puntati ai monitor luminosi con gli aggiornamenti su ritardi e cancellazioni c'è chi non ha esitato a definire la situazione "una vergogna". "Con un Giubileo alle porte un guasto non può bloccare tutta l'Italia - ha raccontato una pendolare -. Cosa penseranno tutti questi turisti?".

Un'odissea che va avanti dall'estate, dove oltre ai guasti, i viaggiatori hanno dovuto fare i conti con i cantieri aperti da Fs, deragliamenti e incendi vari lungo la linea dell'Alta velocità.

Il Codacons ha stilato una lista di tutti gli inconvenienti tecnici che hanno colpito Fs solo nell'ultima settimana. Nel periodo dal 26 settembre al 2 ottobre "si contano ben 9 casi di guasti" alla linea elettrica o ai treni che hanno coinvolto la linea Av di Roma.

    * 26 SETTEMBRE: rallentamenti in prossimità di Roma Termini per un inconveniente tecnico alla linea, e nella stessa giornata un guasto ad un treno aveva determinato ritardi sulla linea Av Firenze-Roma.

    * 27 SETTEMBRE: sulla rete Av Roma-Firenze nuovo inconveniente tecnico con conseguenti ritardi ai treni, mentre nel pomeriggio della stessa giornata a causare rallentamenti è stato un problema tecnico ad un treno sulla linea Av Napoli-Roma.

    * 28 SETTEMBRE: sulla linea Av Roma-Firenze si è registrato prima un problema tecnico alla linea, poi un inconveniente a un treno, con relative ripercussioni sulla circolazione. Il 29 settembre ad essere interessata da guasti è l'Av Roma-Napoli, e sulla stessa linea problemi ad un treno hanno determinato ritardi nella giornata dell'1ottobre.

    * AGOSTO: guardando all'estate appena passata, sempre il Codacons fa presente che nel periodo dall' 1 al 15 di agosto si sono registrati "ben 104 casi di forti rallentamenti o interruzioni" della circolazione ferroviaria non legati a cause imputabili al maltempo ma dovuti a "problemi tecnici ai treni, guasti alla linea elettrica". Le linee più interessate dai disservizi sono state l'Av Roma-Firenze e l'Av Roma-Napoli. A tale situazione si sono aggiunti i problemi legati ai maggiori tempi di percorrenza su alcune linee interessate dai cantieri aperti da Rfi per lavori di manutenzione.

    * LUGLIO: la circolazione è stata sospesa per diversi giorni a sud di Salerno per lo svio di alcuni carri di un treno merci nei pressi della stazione Centola-Palinuro, con conseguente cancellazione di treni ad alta velocità, intercity e regionali.

    Sempre in estate si sono verificati ritardi su tutta la linea Av a causa di incendi nei pressi della rete ferroviaria. 

L'opposizione va all'attacco di Salvini per il guasto, tra richieste di dimissioni e inviti a riferire in Parlamento. "Il ministro Salvini non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle. Il guasto di oggi all'alba nel nodo di Roma, che ha causato oltre tre ore di stop con ripercussioni in tutta Italia dal Brennero a Palermo, è solo l'ennesima pagina dell'odissea quotidiana che vive ogni giorno chi si muove in treno", punta il dito la segretaria del Pd Elly Schlein. Mentre il M5s, Iv e Avs arrivano a chiedere un passo indietro per il titolare dei Trasporti.

Dalla Lega rispediscono le accuse al mittente, ed in particolare al Pd: "Sul caos dei treni di oggi la verità è solo una: gli italiani pagano anni e anni di malgoverno dem", dice il vicecapogruppo della Lega a Montecitorio Domenico Furgiuele.

"Quando hai un ministro che di fatto si occupa di trasporti circa 2-3 ore al mese, le conseguenze poi sono queste - l'affondo dei pentastellati in commissione Trasporti -. Salvini tolga il disturbo, perché è completamente inadeguato al ruolo che ricopre".

Il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia chiede che titolare del Mit riferisca sull'accaduto: "Forse sarebbe il caso che il ministro invece di preoccuparsi della manifestazione di Pontida e di fare sui social gli auguri ai nonni, a cui va tutto il nostro affetto, venisse in Parlamento a spiegare la situazione".

Il riferimento è alla polemica social che ha investito il ministro dopo il suo post di auguri per la festa dei nonni, mentre si avvertivano i primi effetti del guasto alla linea ferroviaria. Diversi i commenti ironici che rimandavano al caos treni: "Probabilmente prima di arrivare" a destinazione "diventerò nonno pure io", scrive un utente. "Ma davvero? Col caos a Termini e Tiburtina, migliaia di passeggeri infuriati tu fai il post sui nonni?", scrive un altro.

Alla richiesta di avere Salvini in Aula si accoda il segretario di PIù Europa, Riccardo Magi che ironizza: "Vorrebbe 'proteggere i confini' da non si sa bene quale minaccia quando non è in grado di far funzionare dei semplici tabelloni ferroviari. Altro che in orario. Da quando c'è lui, i treni non partono proprio".

Dalla Lega non tardano a rispondere per voce di Furgiuele: alla base dei disagi c'è "una politica dei 'no' andata avanti per troppo tempo e che ha bloccato il Paese. Ora, per fortuna, c'è Matteo Salvini: con lui è partita l'Italia dei cantieri. Siamo certi che risolverà anche questo problema causato dal Pd".

Le opposizioni martellano da ogni fronte. "Quando c'era lui... i treni non partivano nemmeno - punge Nicola Fratoianni da Avs -: c'è un ministro che continua a straparlare di ogni cosa, ma il lavoro per cui gli è stato assegnato il dicastero non lo fa".

Sulla stessa linea Raffaella Paita di Iv: "Da quando Salvini è ministro c'è un disservizio al giorno: si prenda le sue responsabilità e si dimetta".

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