Autonomisti / Politica

Patt, Marchiori rimane segretario per altri due anni, poi si ricandida: «Non si deve cambiare tanto per cambiare»

Il segretario detta la linea e «resiste» alle critiche dei «non tesserati» Bosin e Kaswalder. E Silvano Grisenti lo appoggia convintamente

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Come proposto dal segretario Simone Marchiori il consiglio provinciale del Patt ha deciso di fissare il congresso del partito entro il 2 febbraio dell'anno prossimo (2025), data ultima ritenuta utile prima delle elezioni comunali del 4 maggio. Non c'erano infatti più i tempi tecnici - come ha spiegato all'Adige il presidente del partito Franco Panizza - per convocare il congresso a inizio dicembre come si era pensato nelle settimane scorse.

Inoltre, lo scontro interno con i consiglieri provinciali Maria Bosin, Walter Kaswalder e Mario Tonina, che avevano chiesto a Marchiori di non ricandidarsi, ma di lasciare spazio a un altro nome, da concordare, per rappresentare la nuova fase del Patt di unificazione con anime diverse (i popolari dell'ex Progetto Trentino e gli Autonomisti popolari di Walter Kaswalder), ha determinato la necessità di prendere tempo per cercare di ricomporre la frattura.

Per questo ieri Marchiori prima ha riconfermato la volontà di candidarsi alla segreteria, così come è pronta a ripresentarsi la vicesegretaria Roberta Bergamo, mentre faranno un passo indietro il presidente Franco Panizza e il vice Lorenzo Conci.

Poi il segretario del Patt ha aggiunto: «Mi impegno a parlare con i consiglieri provinciali nei prossimi giorni e a convocare per la prossima settimana una giunta del partito per confrontarci a viso aperto».

E ha sostenuto: «Il rinnovamento non deve essere tanto per cambiare ma deve avere una logica. La mia messa a disposizione sarà al congresso. Ora dobbiamo interrogarci su cosa vogliamo fare. Se vogliamo crescere a far fare al Patt un salto per essere davvero rappresentativo dobbiamo mettere da parte le beghe e le contrapposizioni. La porta è aperta a tutti».

Insomma, Marchiori tende la mano ai consiglieri anche se ha tenuto fermo il punto sulla sua ricandidatura. «Ho dato la mia disponibilità ad esserci - ha detto - come segretario ancora per due anni non di più». Poi ha ricordato che quando era segretario senza essere anche assessore provinciale veniva «additato come ventriloquo di Panizza» oppure di Ugo Rossi e «spesso non sapevamo cosa veniva avanti in consiglio provinciale». E replicando alla critica dei consiglieri secondo i quali un segretario che è anche assessore provinciale nominano non garantirebbe l'autonomia del partito ha detto: «Ora il partito non può permettersi un segretario considerato un utile idiota che non ha in mano la situazione perché un segretario esterno non sa coma viene avanti in Provincia». Quindi ha rivendicato l'utilità di un segretario che sia anche membro della giunta provinciale.

Il segretario del Patt si è poi lamentato della posizione assunta dai consiglieri provinciali con una lettera scritta e ha ammonito: «Non va bene che ci sia un dibattito così aspro sul giornale» e ha contestato «la logica ricattatoria» dei consiglieri per i quali o Panizza e Marchiori sono disposti a fare un passo indietro, oppure l'unificazione su basi nuove non può decollare e non ha senso partecipare al congresso.

Marchiori ha poi precisato, ricevendo un grande applauso: «C'è la volontà di andare avanti insieme, ma non si può prescindere dalle regole. C'è una parte non negoziabile: chi è iscritto al partito parla, vota e decide, chi non lo è non può farlo».

Il riferimento è al fatto che Maria Bosin e Walter Kaswalder non risultano ancora tesserati. Comunque avranno tempo fino ai primi dieci giorni di novembre.

Mario Tonina si è iscritto quando si è candidato perché Progetto Trentino si è sciolto. Ieri alla riunione l'ex segretario Silvano Grisenti ha sostenuto la linea di Marchiori esprimendo «grande rispetto per la casa che ci ha ospitato».

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