Valdastico, in consiglio regge il muro dell'ostruzionismo: votato un ordine del giorno su 1914
Continua in aula a Trento il braccio di ferro tra maggioranza e opposizioni sulla variante al Pup e il Corridoio Est, che prelude al prolungamento dell'autostrada A31 dal Vicentino fino a Rovereto
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TRENTO. Ancora una mattinata di ostruzionismo in aula sul disegno di legge 37/XVII, dell'assessore Gottardi sulla variante al Pup per l'introduzione del corridoio est.
La discussione sugli ordini del giorno presentati dalle minoranze procede a rilento. In totale, quelli discussi e votati da mercoledì alle 13 di oggi sono stati 15, su un totale di 1914.
E sì che la decisione del presidente Soini di abbinare, per ciò che riguarda la discussione generale, gli odg che, come da articolo 161 del regolamento, trattano di argomenti identici o strettamente connessi, ha snellito i tempi.
Anche se per il ddl Gottardi - sottolinea una nota del consiglio - la strada per arrivare al voto è ancora faticosa perché i consiglieri di opposizione hanno la possibilità di intervenire per 5 minuti in dichiarazione di voto su ogni singolo odg. Fitta la serie di interventi della mattinata. Hanno preso la parola quasi tutti i consiglieri di minoranza, ma più volte anche quelli della Lega in difesa della Valdastico.
Le contrarietà al progetto di autostrada nell'area del Pasubio sono legate sia al tema della tutela di un ambiente delicato di montagna sia a ragionamenti sui flussi di traffico.
Alessio Manica (Pd), ha sottolineato qualche giorno fa perché si reputa anacronistica l'opera: “Sulla Valdastico si riassume in maniera plastica l'idea di futuro che abbiamo. Lo studio di fattibilità commissionato dalla giunta nel 2019 dimostra che la Valdastico difficilmente supererebbe i 20mila transiti; una cifra sproporzionata per i livelli di investimento e di impatto ambientale richiesti dall'opera”.
Oltre a ciò, ha sottolineato Manica citando sempre lo studio del 2019, la Valdastico "richiederebbe pedaggi nettamente fuori mercato: 200 euro e dei privati 50 euro".
Per la maggioranza di centrodestra, invece,"non si può rimanere indietro", ha detto il capogruppo della Lega in consiglio provinciale Mirko Bisesti, che ha sottolineato che la Valdastico è "una promessa che è stata fatta ai trentini". Paccher (Lega) ha contestato il "no" delle opposizioni: "non è idrogeologico, ma illogico", ha detto.
"La nostra non è una posizione ideologica, ma idrogeologica", ha affermato il consigliere di Campobase Francesco Valduga, già sindaco di Rovereto, che, guardando al tracciato che attraversa la valle di Terragnolo, ha ricordato come "il primo rischio è quello di compromettere le sorgenti, non solo lo Spino, che forniscono l'acqua a tutto l'altopiano" e "la compromissione del paesaggio delicato e caratteristico della Valle di Terragnolo".