Vigili del fuoco di Calceranica, gli "angeli" del lago di Caldonazzo. Ma non solo
Fanno in media 35/40 operazioni all'anno e sono considerati tra i vigili del fuoco più esperti negli interventi nei laghi: è il risultato di anni di esperienza e di una formazione continua. I pompieri di Calceranica sono guidati dal 2017 da Bruno Murgia: "I momenti più difficili per me? Quando un giovane è morto in un incidente avvenuto in paese e l'annegamento di un ragazzo"
IL VIAGGIO Le precedenti puntate
Dall'inizio del 1900 la comunità di Calceranica sa che può far sempre conto su delle persone che in poco tempo sono pronte a lasciare tutto quello che stanno facendo per far fronte a qualunque tipo di emergenza che c'è sul territorio: un incendio, un incidente sulla statale che attraversa il paese e dove spesso si verifcano terribili tragedie, un problema sul lago o uno legato al maltempo.
In questa nuova puntata del viaggio che stiamo facendo nel mondo dei Vigili del fuoco volontari trentini, conosceremo il Corpo guidato da Bruno Murgia (nella foto sotto, ndr).
A TU PER TU CON IL COMANDANTE
E' entrato nei Vigili del fuoco tardi. A trent’anni per la precisione: a quell'età quasi la totalità dei pompieri ha già alle spalle una decina di anni di esperienza. Nonostante questo approdo tardivo, Bruno Murgia, comandante a Calceranica dal 2017, ha bruciato le tappe e in poco tempo è arrivato addirittura a guidare il Corpo. “Se sono qui - racconta - è anche grazie ad Aldo Ferrari, comandante storico, che mi ha spinto a mettermi in gioco".
Dal suo debutto ad oggi ha partecipato a tanti interventi, alcuni dei quali particolarmente difficili e drammatici: "Uno dei più duri da affrontare, soprattutto da un punto di vista emotivo, è stato un incidente stradale in pieno centro, avvenuto nel 2015, che ha coinvolto un giovane motociclista. Era una domenica e quel ragazzo stava andando a lavorare. C’era l' elicottero in mezzo alla strada, la macchina dei soccorsi in azione, la corsa contro il tempo per salvare la vita della persona a terra. Tutto inutile”.
Eventi come questi, spiega il comandante, restano nella mente e nel cuore per molto tempo. Anzi per sempre: “Quando rispondi a una chiamata che ha come oggetto un incidente stradale, soprattutto su arterie pericolose come quelle che attraversano il nostro territorio, ti aspetti il peggio. Di morti ne abbiamo avuto purtroppo pure recentemente. Anche sul fronte degli annegamenti nel lago di Caldonazzo potrei raccontare tanti episodi, come il dramma di un giovane morto durante una giornata che per lui doveva essere di gioia”.
Negli ultimi tempi un’emergenza che si è fatta sempre più pressante a Calceranica - come altrove - è quella legata alle inondazioni ed ai cambiamenti climatici: “Le bombe d’acqua sono una costante. Il nostro bacino idrico viene messo spesso sotto stress e le falde acquifere si saturano in fretta. Una volta quando c'era un temporale non ci si faceva quasi caso, adesso il brutto tempo fa subito alzare il livello di guardia".
Capitolo lago di Caldonazzo: “Siamo i responsabili delle prime uscite di soccorso, in caso di allarme, su tutto questo specchio lacustre. Veniamo considerati un Corpo esperto in materia e ciò ci rende orgogliosi. Basta una imbarcazione in difficoltà, per fare scattare i piani di allertamento".
Non mancano gli interventi più curiosi, come quando Murgia e i suoi uomini sono stati chiamati a liberare un cagnolino rimasto incastrato in una stretta intercapedine tra un muro e il cemento: “Abbiamo dovuto demolire parte del garage per tirarlo fuori. Il cane sta benissimo".
Il corpo dei Vigili del Fuoco di Calceranica è composto da una ventina di vigili: tra di loro ci sono anche due figli del comandante ("sono partiti dagli allievi e si sono appassionati come il papà"). Mediamente le selettive sono 35/40 all'anno: “Siamo una squadra unita e questo ci permette di rispondere al meglio alle emergenze” spiega il comandante. "Ogni settimana ci addestriamo, simuliamo situazioni diverse per essere pronti in ogni circostanza. La parte dedicata agli addestramenti è fondamentale per mantenere alta la preparazione”.
Per mantenere alta la preparazione e per essere al top quando si viene chiamati per missioni esterne: "E' vero. Abbiamo aiutato, insieme ad altri Corpi trentini e altoatesini, le popolazioni colpite dal maltempo in Emilia Romagna nel 2023 e quando c'è stato il terremoto sono stato a l'Aquila. Come vigili del fuoco e Protezione civile secondo me siamo tra i migliori al mondo".
La tentazione di farsi da parte, dopo un momento di difficoltà, l'ha avuta, ma solo per pochi istanti: "Ogni tanto c'è stanchezza. Passa però presto tutto. Una cosa bella che succede a Calceranica è che dopo ogni intervento ci confrontiamo su come abbiamo operato e ci diamo forza a vicenda. Un ruolo importante lo rivestono i vigili del fuoco "veterani". I loro consigli e i loro racconti sono un valore aggiunto per noi. Con i giovani sono la nostra ricchezza".
I VIGILI DEL FUOCO DI CALCERANICA
- Bruno Murgia
- Marco Campregher
- Luca Zeni
- Tomas Ghesla
- Marco Gremes
- Andrea Braces
- Juri Brigadue
- Davide Ferraresso
- Stefano Ferrari
- Daniele Ianeselli
- Francesco Martinelli
- Martino Micheloni
- Giovanni Murgia
- Filippo Murgia
- Filippo Parolin
- Andrea Pasqualini
- Albert Puecher
- Samuele Targa
Allievi
- Adam El Ammari
- Nicolò Parolin
- Samuel Parolin
Vigile di complemento
- Marco De Martin
Membro sostenitore e segretario
- Angelo Roberto Locritani
Vigili fuori servizio
- Luigino Campregher
- Paolo Martinelli
- Enzo Pasqualini
LA STORIA DEL CORPO
E' del quattro maggio 1905 il primo verbale d'intervento del Comando del Corpo pompieri di Calceranica a firma dell'Ispettore Ettore Graziadei: "La nostra storia è cominciata quel giorno". In realtà della costituzione di un gruppo dei pompieri in questo centro della Valsugana se ne era iniziato a parlare nei primi mesi del 1900.
Tra gli interventi del passato più importanti, si ricorda l'incendio della casa di Luigi Ferrari, avvenuto nel 1935. Una domenica pomeriggio d'inizio estate del 1945, tra le quattro e le cinque, Giulio Martinelli e Mario Ferrari corrono verso la caserma dei pompieri e danno l'allarme: "Il sottotetto della casa di Cesare Ferrari brucia come un fiammifero".
Risale invece al 1968 l'incendio in Casa Donati alla Pieve. Riccardo sta riposando dopo aver mangiato. Alle sue spalle un fumo scuro riempie l'ariia e in un attimo le fiamme si fanno strada verso il cielo. Il pronto intervento dei pompieri è per lui provvidenziale: ancora pochi minuti e sarebbe stato trovato morto.