Giudiziaria / L’inchiesta

Si ribella al ricatto dell’ex amante e lei invia le foto hard alla compagna e ai colleghi dell’uomo

Valsugana, una sessantenne a processo accusata di stalking, estorsione e divulgazione di immagini sessualmente esplicite

TRENTO. Accusata di aver tormentato ossessivamente l'amante, di averlo ricattato con la minaccia di divulgare foto in atteggiamenti intimi, l'imputata ha deciso di difendersi affrontando il processo in dibattimento. Niente riti alternativi: racconterà la sua verità in aula in un confronto in contraddittorio, perché la vicenda - questa la sua tesi - è controversa.

La prima udienza, causa assenza del giudice, è slittata alla prossima settimana. L'indagine sul ricatto sessuale risale allo scorso anno, quando un cinquantenne si è presentato dai carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana denunciando la donna con cui aveva avuto una breve relazione.

L'uomo ha raccontato di averla conosciuta attraverso un sito e frequentata in segreto saltuariamente (lui ha una compagna). Dopo un paio di incontri la decisione di troncare: è a quel punto che sarebbero partiti i ricatti della donna, una sessantenne residente in Valsugana, che era arrivata a minacciare di inviare alla fidanzata dell'uomo e al datore di lavoro foto hard scattate durante gli incontri clandestini.

Siccome tutto ha un prezzo - e la riservatezza non fa sconti - l'uomo ha preferito cedere ai ricatti pagando il denaro preteso per il silenzio. Atterrito dalla prospettiva che venissero divulgate sue immagini intime svelando quella breve relazione, ha preferito aprire il portafoglio.

Come hanno documentato i carabinieri, 300 euro risultano versati dalla vittima sulla carta prepagata della donna, in tre tranches. Ma alla quarta richiesta di altri 100 euro, l'uomo si è rivolto ai carabinieri.

Mentre partiva l'indagine, le immagini hard sarebbero comunque arrivate alla fidanzata e sul luogo di lavoro. L'imputata, difesa dall'avvocata di fiducia Stefania Stoffella, ha reso spontanee dichiarazioni davanti al giudice delle indagini preliminari.

La parte offesa era assente e, allo stato, non è stata presentata costituzione di parte civile.

La donna è accusata di stalking, estorsione e di divulgazione di immagini sessualmente esplicite.

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