«Bonifiche delle aree inquinate a Trento: ancora una presa in giro»
Dalla Rete dei cittadini una dura presa di posizione contro il "Tavolo" annunciato sulla questione. «I lavori richiederanno vent'anni e cifre vicine ai 300 milioni, dove li trovano?»
CASSAZIONE Restano sotto sequestro le aree inquinate ex Sloi e Carbochimica
GEOLOGIA Dai monitoraggi la paleofrana della Marzola risulta sotto controllo
IL PUNTO A Trento: a sud si avanza con ritardo di un anno, a nord lavori sospesi
TRENTO. La Rete dei Cittadini prende posizione contro il "Tavolo tecnico permanente per la bonifica aree inquinate" varato l'altro ieri. Per la Rete «oltreché tardivo, l'annuncio è come di consueto assolutamente carente e rivela un altro capitolo del libro dei sogni che si arricchisce ogni volta di nuovi elementi. Le istituzioni coinvolte - rileva la Rete - fanno una promessa ai cittadini priva di ogni contenuto con riferimento ai tempi ed ai costi della bonifica integrale delle aree ex Sloi ed ex Carbochimica. Inoltre non si fa alcun accenno all'areale ex Scalo Filzi, dove tutti i soggetti coinvolti dichiarano ormai apertamente che sia inquinato abbondantemente dalla trasmigrazione delle sostanze tossiche dalle aree prima citate, con parametri chimico-fisici non accettabili». La bonifica integrale richiede tempi che superano i 20 anni. «Significa - dice ancora la Rete il cui portavoce è Paolo Zadra - che il tratto Nord del Bypass non potrà essere realizzato prima della fine della bonifica medesima. Pertanto lo scavo del tratto Sud diviene inutile. Come lo spreco di risorse economiche impiegate allo scopo». C'è poi un problema di costi valutati tra i 250 ed i 300 milioni di euro. «Dove si trovano queste risorse? Non certo dal Pnrr. Pertanto ancora una volta ai cittadini di Trento vengono date in pasto notizie eclatanti nei titoli, ma prive di fondamento realizzativo. Evidentemente serve ammansire le preoccupazioni emerse nell'ultimo periodo con rassicurazioni solo formali, senza alcuna sostanza reale», insomma una manovra elettorale. Per questo «la Rete dei Cittadini intende contrastare, in ogni sede concessale, questo atteggiamento dilatorio e senza assunzione di responsabilità diretta che configuri un'azione seria, decisa e documentata sul da farsi». Per la Rete dei Cittadini è il fallimento dell'ennesimo incontro coi i capigruppo del consiglio comunale che, a distanza di tempo e salvo uno solo, non hanno dato alcuna risposta ai quesiti dei Comitati. Peraltro è quanto accaduto sempre dal 2021 ad oggi». E annuncia che «si schiererà sempre più contro questo malcostume del sottrarsi alle proprie dirette responsabilità come Istituzione, chiedendo ai Consiglieri comunali che saranno eletti di ricominciare a fare politica vera, grande assente dal tema del Bypass».