Le Poste chiudono gli sportelli anche a Ravina, Ianeselli non ci sta: «Va bene gli utili, ma devono dare un aiuto alle comunità locali»
Per il borgo in Destra Adige è stato un fulmine e ciel sereno, che segue altre chiusure. Il sindaco: «Scriverò ai vertici territoriali delle Poste
TRENTO. Un fulmine a ciel sereno. E per gli abitanti di Ravina la situazione a breve potrebbe diventare particolarmente complessa. Sì, perché nella giornata di ieri, senza preavviso alcuno, sulla porta d'ingresso delle Poste è apparso un foglio con scritto che dal 16 dicembre prossimo "l'ufficio chiuderà e non sarà più operativo". Una notizia tutt'altro che positiva per la comunità in destra Adige che, nel giro di pochi mesi, ha visto prima la chiusura del ponte (anche se già ampiamente annunciata) e poi le complessità legate alla scuola primaria e il trasferimento di numerosi alunni in città, per via del fatto che la struttura si è rivelata non conforme alle normative antisismiche.
Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, non ci sta e promette battaglia: "Scriverò una lettera ai vertici territoriali delle Poste per esprimere la piena contrarietà dell'Amministrazione comunale alla chiusura degli sportelli di Ravina e di Villazzano".
Insomma, viabilità, istruzione ed ora, in rapida successione, anche l'ufficio postale. Tre chiusure che a Ravina hanno impattato e impatteranno non poco sulla comunità, con la presidente circoscrizionale Mariacamilla Giuliani che non ha perso tempo: in una manciata di minuti, appresa la notizia delle Poste, ha lanciato su change. org la petizione "Mantenere aperto lo sportello postale di Ravina", tuonando contro PosteItaliane e la decisione di stoppare il servizio in paese. «Mi sono fatta promotrice in prima persona di questa raccolta firme, che promuoverò ovunque, in ogni attività o spazio pubblico: stiamo assistendo a qualcosa di incredibile, non avevamo già abbastanza problemi? - ha aggiunto con rabbia Giuliani - Dopo il ponte e la scuola, non possiamo accettare anche questo nuovo episodio contro la nostra comunità. Non mi interessa come e con quale personale, ma lo sportello delle Poste di Ravina deve restare aperto. Non va chiuso nemmeno per un giorno, è un servizio essenziale e viene usato quotidianamente da tantissime persone, dagli anziani alle imprese locali. Chi ha preso questa decisione non ha idea di quanto il servizio sia importante. Spingerò affinché la petizione arrivi a quanti più cittadini possibili. È ora di finirla, tutto questo è inaccettabile. Soprattutto perché la notizia è arrivata di punto in bianco, da un momento all'altro, senza alcun preavviso o segnale». Il cartello affisso all'ingresso della struttura è chiaro: «La corrispondenza in giacenza presso questo ufficio sarà disponibile nell'ufficio di Trento succursale 9». Quindi i cittadini che fino al 16 dicembre faranno riferimento alla sede di Ravina dovranno poi rivolgersi all'ufficio in via Muredei 8, mentre quello più vicino aperto anche il pomeriggio sarà quello di Trento centro, in piazza Alessandro Vittoria. Ma la petizione lanciata dalla presidente della circoscrizione, alla quale sta aderendo un numero sempre maggiore di persone ora dopo ora, è altrettanto chiara: «Riteniamo che lo sportello postale di Ravina non debba essere chiuso e deve continuare a rimanere operativo in quanto viene usato stabilmente e frequentemente dalla comunità ed è diventato un servizio a cui non si può rinunciare! ». E conclude: «Tra l'altro, gli uffici postali più vicini aperti al mattino e al pomeriggio, richiedono circa un'ora di tempo per il raggiungimento, a fronte degli attuali 5-10 minuti».
Il sindaco Ianeselli, da parte sua, spiega: "Sappiamo che le Poste sono una società per azioni che deve fare utili, però sappiamo anche che la mission aziendale prevede tra l'altro il sostegno alle comunità locali e ai cittadini più deboli, dagli anziani che hanno problemi di spostamento alle persone che non sanno usare i servizi digitali. Per questo chiediamo a Poste italiane di tornare sui propri passi in modo da garantire alle comunità di Ravina e di Villazzano la continuità di un presidio molto apprezzato dalla cittadinanza", conclude il sindaco.