Orsi, gli animalisti sul referendum: "Solo uno sfogo per cittadini strumentalizzati"
Lav e Enpa criticano la consultazione popolare tenutasi in val di Sole e sottolineano che non ha alcun valore giuridico, dato che orsi e lupi sono specie protette da norme nazionali ed europee. Si accusano le istituzioni, Provincia in primis, di manipolazione demagogica dei residenti e si invita a passare a un approccio scientifico
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TRENTO. Lav e Enpa tornano a criticare la consultazione popolare di ieri in val di Sole, stavolta a urne chiuse e a responso noto (un plebiscito contro la presenza di orsi ma pure di lupi).
Massimo Vitturi, responsabile Lav animali selvatici, è netto: "Quello che esce dalle urne è lo sfogo di una parte di cittadini strumentalizzata dalla campagna orsicida lanciata da Fugatti, una campagna d'odio che non ha minimamente inciso sulla percezione di sicurezza della maggioranza dei cittadini".
Interessante notare invece, sottolinea ancora la Lav, che "questo referendum ha portato alle urne meno persone (il 63% degli aventi diritto al voto) di quelle che avevano votato giusto un anno fa nelle stesse valli alle elezioni provinciali (il 64,9%), manifestando così un sostanziale disinteresse al tema, pur essendo residenti in aree frequentate dagli orsi".
L'esito della consultazione, secondo l'associazione animalista, non porterà comunque alcun cambiamento, dato che orsi e lupi continuano a essere specie super protette da norme nazionali ed europee.
"Se i cittadini desiderano maggiore sicurezza, invece di continuare a farsi prendere in giro da Fugatti, che nella questione orsi ha trovato una miniera d'oro elettorale, farebbero meglio a rivolgersi alla scienza, acquisendo tutte le informazioni necessarie e utili per poter continuare a fruire del territorio in piena tranquillità, consapevoli del fatto che orsi e lupi continueranno a essere loro vicini di casa", conclude la Lav.
Per parte sua, l'Enpa parla di una "consultazione farsa" che aveva "una chiara connotazione ideologica".
Si legge in una nota stampa dell'Ente nazionale protezione animali: "Lo pseudo-referendum anti-orsi che si è tenuto ieri in Val di Sole, e che è totalmente privo di rappresentatività, ha avuto un esito scontato, ampiamente previsto. La consultazione farsa non produrrà alcuna conseguenza di natura giuridica, dal momento che ha avuto, appunto, natura meramente consultiva e che ha coinvolto poche migliaia di persone.
Il risultato dello scrutinio non può essere generalizzato in alcun modo, ma va necessariamente circoscritto a poco più della metà dei residenti della val di Sole, il cui orientamento ursofobico peraltro era già ampiamente noto. Insomma, secondo Enpa, per conoscere gli umori dei circa 8.000 elettori (su oltre 12.000) non c'era certo bisogno di scomodare le urne".
Enpa sostiene che la "chiamata alle urne" aveva "una chiara connotazione ideologica", una "messinscena", "un vessillo che la Provincia autonoma di Trento vorrebbe agitare davanti all'Europa e al governo nazionale per avere la possibilità di uccidere liberamente orsi e lupi, prefigurandone di fatto l'eradicazione".
Secondo Enpa, "la popolazione della val di Sole, come quella di altre zone del Trentino, è oggetto di un inqualificabile progetto di strumentalizzazione ed è vittima di una manipolazione demagogica con l'obiettivo di terrorizzare i residenti e, quindi, di creare un clima di opinione favorevole ai massacri di animali", si legge ancora nella nota.