Il via libera del Senato all'abbattimento di lupi, reazioni positive dei parlamentari regionali
Approvato l'emendamento dei parlamentari Svp Durnwalder e Unterberger alla legge quadro sulla montagna. Ora si attende l’approvazione definitiva alla Camera: "D'intesa con il ministro dell'agricoltura, si definisce annualmente il tasso massimo di prelievi tale da non pregiudicare il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente della specie"
REGOLE L’Unione europea riduce lo status di protezione del lupo
PROVINCIA L'assessore Failoni: "Ora si vada fino in fondo"
DATI Grandi carnivori, nel 2023 in Trentino 98 orsi e 200 lupi
TRENTO. Reazioni positive dai parlamentari regionali dopo l'approvazione in Senato di un emendamento che rende possibile abbattimenti di lupi.
"Nella legge quadro sulla montagna è stato approvato l'emendamento del senatore Durnwalder, sottoscritto anche dalla senatrice Unterberger, per cui con decreto del ministro dell'ambiente, d'intesa con il ministro dell'agricoltura, si definisce annualmente, su base regionale o delle province autonome, il tasso massimo di prelievi tale da non pregiudicare il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente della specie Canis lupus. È un passo in avanti per una gestione dei lupi con al centro la sicurezza e la tutela della pubblica incolumità", scrivono in una nota i senatori della Svp Julia Unterberger e Meinhard Durnwalder.
"Nell'ultimo biennio la sola Provincia di Bolzano ha indennizzato per i danni causati dal lupo circa 200mila euro. Il declassamento dello status di protezione del lupo da parte dell'Unione europea ha gettato le basi per una modifica delle norme nazionali. Le Regioni e le Province autonome devono essere messe nelle condizioni di poter agire velocemente tutte le volte che la presenza dei grandi carnivori rappresenta un pericolo e una minaccia", aggiungono Unterberger e Durnwalder.
"Per il resto - concludono - apprezziamo lo spirito alla base della legge quadro sulla montagna. Per quanto tocchi solo marginalmente le nostre Province, ha il merito di guardare alla montagna come sistema unitario. Non si può garantire la sicurezza dei bacini ghiacciai e dei bacini idrici, senza occuparsi di tribunali, scuole, strade, presidi sanitari; e non si può prevenire lo spopolamento senza tutelare la biodiversità, valorizzare i pascoli e i boschi, occuparsi delle piccole produzioni agricole.
La montagna è quella più esposta agli effetti della crisi demografica e del cambiamento climatico. Già oggi, in molti comuni montani del territorio nazionale, la denatalità ha acuito i problemi di mantenimento dei servizi primari.
D'altro canto, il riscaldamento globale sta facendo emergere nuovi problemi, dai pericoli legati allo scioglimento dei ghiacciai, all'impoverimento della biodiversità, alla progressiva erosione dei pascoli. Serve quindi una politica dedicata, che tenga assieme le ragioni dell'ambiente, con quelle dello sviluppo economico, del mantenimento delle attività, del contrasto allo spopolamento. Questo Provvedimento sia pertanto un punto d'inizio di un nuovo modo di guardare al governo, alla tutela e alla valorizzazione della montagna".
Commento favorevole anche dai senatori del Gruppo per le Autonomie, Luigi Spagnolli e Pietro Patton: "Sicuramente positiva l'approvazione dell'emendamento a prima firma Durnwalder che punta a rendere più agile ed efficace la gestione del lupo, purtroppo farraginosa. Dispiace invece che non siano state accolte altre proposte, a partire da quelli sugli spray urticanti per difendersi dall'aggressione degli orsi o per la tutela degli ecosistemi montani.
Il cambiamento climatico - aggiungono criticando altre parti della legge - rende la montagna più fragile e meno sicura. Per questo servono persone che la abitino, che la monitorino, che la utilizzino, che la salvaguardino. Servono cioè politiche per la tenuta dei servizi essenziali, di sostegno al commercio, all'agricoltura, a tutto ciò che contrasta lo spopolamento.
Serve cioè porsi degli obiettivi chiari e forti, che non si vedono nelle finalità né all'interno del Provvedimento. Parimenti non si può trascurare il grido d'allarme rispetto alla presenza dei grandi carnivori. In Trentino gli avvistamenti e le aggressioni da parte degli orsi sono una minaccia alla pubblica incolumità. E il dato del referendum consultivo di domenica scorsa in Val di Sole ben fotografa quanto grande e sentito sia questo problema. Purtroppo però il provvedimento non affronta o affronta solo superficialmente questi problemi.
Sulle politiche di coesione sociale, i titoli degli interventi ci sono tutti, ma le risorse esigue e impastate in meccanismi burocratici che ne renderanno pochi o nulli gli effetti. Inoltre la collaborazione con le Regioni e le province autonome è sistematicamente dimenticata, pur sapendo che gli enti locali conoscono molto meglio le situazioni e i problemi. Sul tema della gestione degli orsi non c'è nulla che vada incontro alle attese dei cittadini. Resta pertanto il rammarico per l'occasione persa.
Da un lato è un testo che ha il merito di segnare un cambio d'approccio, guardando finalmente alla montagna come a un quadro unico, che necessita di politiche dedicate e di sistema. Dall'altro rischia di non produrre alcun effetto reale, che migliori davvero la vita dei suoi cittadini e ponga in essere politiche per la sua conservazione".
Interviene anche la senatrice trentina della Lega Elena Testor: “Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione a larga maggioranza, con il parere positivo del governo, a un emendamento al ddl Montagna per il contenimento della presenza dei lupi. La norma, presentata dal collega del gruppo Per le Autonomie Meinhard Durnwalder e sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare della Lega, introduce per la prima volta nella legislazione italiana la possibilità di effettuare prelievi dei lupi in misura tale da non pregiudicare lo stato di conservazione della specie, ma utile alla gestione di una presenza sempre più invasiva. Parliamo di una normativa già adottata in Francia, con il via libera della Commissione europea e in linea con la direttiva Habitat.
Auspichiamo si vada avanti verso l’approvazione definitiva alla Camera: numerose sono infatti le sollecitazioni da parte degli allevatori delle zone montane, dal momento che l’eccessiva presenza di tali predatori può compromettere la sopravvivenza delle attività. La Lega da sempre condivide tali preoccupazioni e si batte per affermare il principio per cui la convivenza con certe specie animali, non può causare danni economici e sociali alla popolazione”.