Carcere di Trento, ispettore donna aggredita da un detenuto, la denuncia del Sinappe e del Sappe
Il sindacato svela i fatti e attacca: «un episodio di vile aggressione, oltre alle violenze, insulti e minacce in quanto donna»
EMERGENZASovraffollamento, suicidi e lesioni a Spini di Gardolo
TRENTO. Il sindacato dei penitenziari Sinappe, in un comunicato stampa, spiega che «Nella mattinata odierna si è consumata l'ennesima aggressione al personale di Polizia Penitenziaria, ma in questa occasione, l'atto è stato particolarmente vile perché perpetrato da un detenuto magrebino (uomo) di circa trent'anni ai danni di una poliziotta Penitenziaria (donna) poco meno di 50 anni.
Questa mattina – dice i lsindacato – il detenuto senza autorizzazione si è presentato presso le aule scolastiche con fare minaccioso, tant'è che il personale presente si sarebbe allontanato dallo stesso. L'ispettore di polizia chiamato ad intervenire, ha condotto il detenuto nel suo ufficio spiegandogli che non si può andare a scuola senza una preventiva autorizzazione, la risposta è stata inizialmente di ripetuti volgari e indicibili oltraggi all'indirizzo della persona in quanto donna, a cui ha fatto seguito la vile aggressione e le necessarie cure presso il Pronto soccorso. Da parte del SiNAPPe va tutta la vicinanza alla poliziotta, già vittima di un'altra aggressione lo scorso anno, per una pronta guarigione».
A 24 ore di distanza, il comunicato dell'altro sindacato, il Sappe: "Quel che è avvenuto ieri nel carcere di Spini di Gardolo, dove una donna Ispettore del Corpo è stata selvaggiamente aggredita da un detenuto, è semplicemente incredibile ed inaccettabile: lo Stato non può più assistere passivamente al degrado ed alla violenze di una frangia di detenuti che pensa e crede di poter fare, nella detenzione, quel che vuole" denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria in una nota.
Per David Stenghel e Massimiliano Rosa, vice segretario regionale e segretario provinciale del Sappe, lunedì a Trento "si è consumato un gravissimo attacco allo Stato ed a chi lo rappresenta in carcere".
"Il Sappe esprime la vicinanza alla collega ferita a Trento ed a tutte le donne e gli uomini carcere di Spini di Gardolo", sottolinea il segretario generale Donato Capece, "ma siamo davvero alla frutta: i detenuti rimangono impuniti rispetto alla loro condotta violenta e fanno quello che si sentono fare, senza temere alcuna conseguenza. Urgono contromisure per prevenire gli atti violenti ai danni dei poliziotti: lo stato comatoso dei penitenziari non favorisce il trattamento verso altri utenti rispettosi delle regole né tantomeno la sicurezza".