I progetti e i sogni spezzati di Mirko: le parole della sorella del ragazzino morto in Bondone
“Era ancora un ragazzino ma a volte ti dava proprio l'impressione di essere già un uomo. Per la serietà che metteva in qualsiasi cosa facesse, per la profondità dei suoi pensieri, dei suoi discorsi che intratteneva con tutti noi. Era un ragazzino, ma posso dire che era già grande. E soprattutto era una grande persona che mancherà a tutti noi e a tutti quelli che lo conoscevano. Era adorabile e ora non sarà facile senza di lui”
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CIMONE. «Lunedì avrebbe dovuto iniziare il corso per il patentino del motorino. Le moto erano la sua grande passione. Assieme alla pesca, che amava, e alla caccia, a cui non vedeva l'ora di potersi dedicare, tra qualche anno: domenica era felicissimo di poter uscire con il papà e suo fratello».
I ricordi si ammassano uno dopo l'altro nelle parole di Romina, la sorella di Mirko Petrolli. Domenica mattina, in Bondone, il quattordicenne era con l'altro fratello, Daniel, il maggiore dei tre, quarantaquattro anni e vigile del fuoco volontario del corpo di Cimone. Hanno sentito tante malelingue, letto tanti commenti livorosi, i familiari del ragazzino, in questi giorni già difficili di per sé, senza il bisogno di dover badare anche ai Soloni di turno.
Ecco perché quello della trentanovenne suona come uno sfogo, nel momento del dolore: «Mirko domenica stava solo accompagnando i più grandi ed era felicissimo. Non stava cacciando, era solo felice di poter stare con i più grandi e vedere quel che facevano, sognando di poterlo fare anche lui. E non mi pare ci sia nulla di male. Domenica però è stato solo tanto sfortunato».
Romina ricorda come quelle zone fossero casa, per lui come tutti i suoi familiari: «Ci sarà andato chissà quante volte, a lui piaceva camminare in montagna. Ed era anche una zona non particolarmente impervia o complicata da affrontare. È stato solo sfortunato, è scivolato. E ora ci ritroviamo qui a piangerlo».
La sorella ricorda anche come Mirko nonostante l'età fosse già «molto maturo. Era ancora un ragazzino ma a volte ti dava proprio l'impressione di essere già un uomo. Per la serietà che metteva in qualsiasi cosa facesse, per la profondità dei suoi pensieri, dei suoi discorsi che intratteneva con tutti noi. Era un ragazzino, ma posso dire che era già grande. E soprattutto era una grande persona che mancherà a tutti noi e a tutti quelli che lo conoscevano. Era adorabile e ora non sarà facile senza di lui».
In questi giorni tesi, difficili, sospesi tra una speranza che appariva via via sempre più irrazionale e la voglia, la necessità di aggrapparsi alla possibilità del miracolo, la famiglia di Mirko ha ricevuto tanto affetto, come conferma ancora Romina: «Ci sono stati vicini in tantissimi, non possiamo che ringraziarli ad uno ad uno. Anche se il difficile viene ora, con la consapevolezza che non c'è più speranza e la necessità di fare i conti con la sua assenza».
Romina e Daniel, assieme al papà Gianni e a mamma Cinzia e ai nonni di Mirko, i genitori di Cinzia, Cesare e Floriana, hanno sempre potuto sentire vicina l'intera comunità. I vigili del fuoco volontari di Cimone, corpo di cui Daniel faceva parte, parteciperanno al funerale in uniforme. Il sindaco di Cimone Damiano Bisesti ha pronta l'ordinanza per istituire il lutto cittadino nella giornata del funerale: «Siamo tutti sconvolti, è solo un piccolo segno di vicinanza, doveroso».