Fugatti agli Ordini professionali: «Il ricorso sul nuovo ospedale non fa bene al Trentino»
Il presidente della Provincia dopo l'atto col quale ingegneri, architetti e geologi chiedono il rispetto della normativa nazionale sull'equo compenso per i criteri di affidamento del progetto di fattibilità tecnico-economica
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TRENTO - Non nascondono il loro disappunto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il direttore generale Raffaele De Col nel parlare del ricorso presentato dagli Ordini professionali sui criteri per l'affidamento del progetto di fattibilità tecnico economica del nuovo ospedale.
Da una parte ingegneri, architetti e geologi che chiedono il rispetto della normativa nazionale sull'equo compenso e contestano la possibile riduzione del 50% prevista nel bando, dall'altra il presidente Fugatti che invece ha ribadito che è compito della Provincia tutelare l'interesse pubblico e non quello delle singole categorie.
«Per noi il ricorso è stato una sorpresa - sono le prime parole del Presidente -. Che ci sia contenzioso sull'equo compenso e un'interpretazione dei tribunali rispetto alle norme in vigore era noto, ma questa è una cosa che deve essere decisa a livello europeo. Dopodiché, che sull'appalto più importante del Trentino, e non solo di questa legislatura ma dei prossimi quindici anni, arrivi un ricorso trentino quando l'agenzia per gli appalti sta lavorando molto, questo lascia sconcertati».
Fugatti fa presente l'attività portata avanti lo scorso anno dall'agenzia. «Nel 2023 sono stati banditi 280 milioni di appalti rispetto agli anni precedenti che si aggiravano sui 100-150 milioni. Quindi un grande lavoro su questo fronte. Ora, vederci notificare un ricorso per una questione legittima ma particolare, rispetto all'interesse generale che è quello trentino, un po' fa riflettere».
Per Fugatti non è il Tribunale la sede in cui discutere la questione economica legata al giusto compenso.
«Le sedi istituzionali, come il tavolo degli appalti, erano i luoghi in cui discutere di questi temi. Non più tardi di alcuni mesi fa ho partecipato a una riunione in cui si è discusso della questione per quasi due ore. Il commissario straordinario Tita ha fatto un interpello ad Anac che ci ha risposto che potevamo procedere. Credo che quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto».Fugatti contesta poi il fatto che il ricorso sia stato effettuato su un'opera che tutto il Trentino ha interesse che venga realizzata nel più breve tempo possibile.«Perché proprio su questo appalto? Potevano ricorrere su altri. Mi chiedo se questo sia giusto per il Trentino. Il tema non è un tema che possiamo disciplinare noi, è un tema che devono disciplinare altri. Noi siamo convinti di dover difendere gli interessi dell'amministrazione pubblica trentina e quindi crediamo sia giusto procedere sulla strada intrapresa».Il bando per la presentazione dei progetti da parte dei sei studi nazionali a cui sono stati spediti gli inviti scade il 5 dicembre. Probabile che a quel punto la commissione chiamata ad esaminarli e la struttura commissariale attenderà l'udienza del 12 dicembre davanti al Tribunale amministrativo regionale prima di pronunciarsi in qualche modo.
«Entro il 15 dicembre ci sarà un primo pronunciamento della magistratura. I lavori per il momento non vengono ostacolati, vedremo quale sarà la decisione», dice Fugatti, che parlando di un possibile stop della magistratura aggiunge: «Questo è un problema che al momento non ci poniamo perché crediamo di esserci mossi nella tutela dell'interesse generale. Se poi qualcuno vuole tutelare il proprio interesse particolare a fronte di un lavoro così importante in termini di numeri da parte di Apac in Trentino, vabbè».
Sia Fugatti che De Col sperano in un ripensamento degli Ordini, cosa che appare al momento piuttosto difficile. «Siamo noi che eventualmente chiediamo un ripensamento alla Provincia che in autotutela sospenda il procedimento per apportare le opportune modifiche», ribattono.
Si schiera dalla parte del presidente Fugatti anche il presidente dell'Ordine dei medici Marco Ioppi che si è detto turbato in merito alla notizia del ricorso.
«Anzi, direi quasi che mi offende come presidente dell'Ordine perché tutti dovremmo essere impegnati affinché questo iter che porta alla realizzazione di quest'opera così importante per la nostra comunità non subisca interruzioni. Ora questo mi sembra più un ricorso che rincorre cavilli per difendere interessi corporativi che non l'interesse della comunità. Dovremmo cercare tutti insieme di fare in modo che finalmente la salute sia tutelata e questo è possibile solo se riusciamo a realizzare velocemente questo ospedale. Basta ricorsi, sappiamo che quest'opera è importante per tutti».