Giustizia / Inchiesta

Affari e politica: prime opposizioni agli arresti, da domani interrogatori di garanzia

Oltre alla sindaca Santi, chiedono la revoca anche i legali di Hager, mentre gli avvocati di Fravezzi, Barzon, Signoretti, Rossa, Saccani e Eisensteck lo faranno

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TRENTO. A pochi giorni dall'ordinanza del Gip di Trento che ha disposto gli arresti domiciliari per nove delle 77 persone coinvolte nella maxi inchiesta su una presunta associazione a delinquere per condizionare gli appalti in Trentino Alto Adige, iniziano ad arrivare al Tribunale del riesame i ricorsi contro le misure cautelari.

I primi a depositare l'istanza sono stati i legali della sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, che da subito a respinto ogni addebito. Nella giornata di oggi è previsto anche il deposito del ricorso da parte del legale del commercialista Heinz Peter Hager, ritenuto dagli inquirenti il collegamento tra gli imprenditori del Trentino Alto Adige e il magnate austriaco René Benko.

Le posizioni dell'ex senatore Vittorio Fravezzi, del comunicatore Lorenzo Barzon, dell'imprenditore Paolo Signoretti, degli architetti Fabio Rossa e Andrea Saccani e della funzionaria del Comune di Bolzano Daniela Eisenstecken, per cui la Direzione distrettuale antimafia della Procura di Trento ha chiesto e ottenuto le misure cautelari , potrebbero chiarirsi già nei prossimi giorni, quando sono previsti gli interrogatori di garanzia.

Domani (venerdì 6 dicembre) davanti al Gip compariranno la sindaca Santi e l'architetto Rossa, mentre le altre udienze si svolgeranno la prossima settimana.

Al momento Benko si trova in Austria a piede libero, ma rischia l'arresto in caso di espatrio, anche perché raggiunto da altre quattro inchieste in altrettanti Paesi europei.

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