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Il futuro di Autobrennero, rush finale per la nuova concessione

I vertici della Spa si dicono fiduciosi per la pubblicazione del bando entro fine anno dopo il via libera dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Rata da 94 milioni per il Fondo Ferrovia. al 1996 al 2023 i dividendi complessivi ai soci sono stati pari a quasi 655 milioni di euro

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BOLZANO. Rush finale per la concessione A22. Dai vertici di Autobrennero filtra una certa fiducia per il bando che deve essere pubblicato entro fine anno, come vuole l’Unione europea. Si attende così la pubblicazione da parte del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

Un passo alla volta si è andati avanti sulla strada della nuova concessione che coprirebbe un arco temporale di 50 anni. Intanto l’assemblea degli azionisti di A22, guidata dall’amministratore delegato Diego Cattoni, ha dato il via libera l’altro ieri alla nuova rata da 94 milioni per il 2024, più altri 103 complessivi per il triennio 2021-2022-2023 dovuti allo Stato che finiranno nel Fondo Ferrovia. Via libera dell’assemblea anche al «green bond» attivato dall’A22 per un valore totale di 25 milioni di euro.

L'assemblea è scivolata via senza particolari scossoni, se non quelli di alcuni soci privati che non concordano sul pagamento che però, è bene dirlo, è obbligatorio per legge e che peraltro l’A22 effettua con la «riserva di ripetizione», cioè di fatto mette le mani avanti: li versa, ma poi lo Stato li restituisce se non fossero dovuti. Un fondo previsto dallo Stato che ha bisogno di fare cassa, ma con cui A22 guarda al futuro della concessione, la cui gara ha avuto il via libera pochi giorni fa dall’Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti.

Manca solo il passaggio al Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile. Quindi entro l’anno l’ipotesi si fa molto concreta. L’altro ieri, quindi, A22 ha deciso di versare la nuova rata di 94 milioni che va ad aggiungersi alle altre già versate e che insieme agli extraprofitti alla fine dovrebbero ammontare a una cifra complessiva intorno a un miliardo di euro. Nel caso A22 non ottenesse il rinnovo della concessione pluridecennale, saranno accollati al vincitore. Un meccanismo che ovviamente mette l’Autostrada del Brennero al riparo.

Autobrennero ha sempre detto che questi fondi sarebbero stati pagati, ma ha sempre contestato che fossero dovuti. Cosicché il fondo lo pagherà chi vince la gara. Se sarà A22 c’è già questo tesoretto, se perde dovrà accollarselo il vincitore della gara.

E francamente pare difficile pensare che ci sia un società o un consorzio che abbia le competenze e le forze per vincere. In tal modo saranno tutelati anche gli azionisti.

A22 in salute nonostante i timori economici. Intanto A22 si dimostra in salute continuando a registrare flussi di traffico intensi, con utili elevati, anche se restano i timori per la recessione tedesca. Altra decisione presa è quella che riguarda i bond che saranno gestiti tramite banche come fossero delle obbligazioni con rendimenti tra il 3,5-4 per cento.

 

L’autostrada del Brennero resta sempre una gallina dalle uova d’oro. Dal 1996 al 2023 i dividendi complessivi ai soci sono stati pari a quasi 655 milioni di euro. Ai soci pubblici ne sono andati 551. In media qualcosa come 23 milioni di euro all’anno. Gli accantonamenti riservati da A22 per il cosiddetto «Fondo Ferrovia» - per finanziare l’asse ferroviario del Brennero - sono stati pari a 860 milioni di euro, con una media di 33 milioni di euro annui dal 1998 al 2023, ovvero su un arco di 26 anni.

 

Pianificazione futura e investimenti ambiziosi. In attesa del bando per la concessione dell’A22, Autobrennero spa ha già iniziato a pianificare il proprio futuro. La società si pone così il tema del reperimento di risorse per sostenere l’ambizioso progetto di investimenti da 9,2 miliardi di euro che sta alla base della concessione. Un miliardo e mezzo servirà per la terza corsia “dinamica” da Bolzano sud a Verona. L’obiettivo è l’allargamento della corsia d’emergenza alle misure delle altre due, in modo da utilizzarla come “pista” di transito in casi di necessità, ovvero al superamento della soglia dei 2.500 veicoli in transito all’ora. Il primo pezzo della “dinamica”, ovvero quello da Trento sud alla città scaligera, sarà realizzato - questo promettono in Autobrennero - entro un anno dall’ottenimento della concessione.

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