Tavolo sulle retribuzioni, i sindacati chiedono uno scatto alla Provincia: "Misure concrete"
Oggi, 10 dicembre, è ripreso il dialogo per elaborare azioni di rilancio dell'economia locale e del potere d'acquisto dei lavoratori. Cgil Cisl e Uil del Trentino chiedono maggiori attenzioni su mercato del lavoro e sgravi fiscali selettivi, ricordando che in Trentino i salari restano stagnanti e sotto la media del nord Italia
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TRENTO - L'inflazione che accelera di nuovo, soprattutto per i beni alimentari, cioè sul fronte delle necessità primarie per persone e famiglie. E gli stipendi che non stanno per niente al passo dei prezzi, col risultato di un impoverimento di fatto per gran parte dei lavoratori.
A lanciare nuovamente l'allarme sono oggi, 10 dicembre, Cgil Cisl e Uil del Trentino, in relazione al Tavolo retribuzioni, vale a dire il luogo di confronto tra Provincia e parti sociali.
Cgil Cisl Uil chiedono maggiori attenzioni su mercato del lavoro e sgravi fiscali selettivi.
Il Tavolo si è riunito dopo cinque mesi di pausa. La giunta provinciale, con l’assessore Spinelli, ha proposto una bozza di testo che verrà esaminato dalle organizzazioni sindacali nelle prossime settimane per la predisposizione di proposte di integrazione e modifica.
“Prendiamo atto del lavoro svolto dalla giunta e dagli uffici provinciali e ci impegniamo a valutare i contenuti del documento. E fin dai prossimi giorni lavoreremo per migliorare i contenuti dell'intesa. È positivo che si sia tornati a convocare il tavolo anche perché da maggio ad oggi non c’è stato spazio per alcun confronto o approfondimento che coinvolgesse le organizzazioni sindacali”, hanno dichiarato a margine dell’incontro i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
Le tre sigle hanno comunque evidenziato, nel corso del confronto di questa mattina, che nel documento mancano alcune questioni che le parti sindacali ritengono centrali per sostenere la crescita reale delle retribuzioni, che in Trentino restano stagnanti e al di sotto della media del nord Italia.
In particolare i sindacati hanno ribadito la necessità di agire sulla leva fiscale sia con una rimodulazione dell’addizionale Irpef per accrescere la capacità di spesa delle famiglie, sia con l'introduzione di meccanismi selettivi degli sgravi Irap per le imprese, finalizzando l’incentivo a sostenere la contrattazione integrativa sul modello dell’intesa adottata a Bolzano.
Detto che il riferimento ad agricoltura e turismo come priorità per gli enti locali sarà stralciato, mancano, allo stesso tempo, scrivono i sindacati, previsioni di rafforzamento del welfare per le famiglie.
L’aumento dei prezzi e i bassi salari hanno prodotto un impoverimento reale dei nuclei familiari, non bilanciato da misure di welfare adeguate all’inflazione. Quindi pur apprezzando i ragionamenti sulla previdenza e sulla sanità integrative, resta per e tre sigle l’assenza di un maggiore investimento sulle misure di sostegno, a partire dall’indicizzazione dell'Icef.
Cgil Cisl Uil hanno chiesto dunque maggiori attenzione al mercato del lavoro e in particolare su salute e sicurezza, giovani, donne e soprattutto una più convinta attenzione alla questione produttività, inserita nelle premesse del documento.
“Servono politiche selettive e innovative per sostenere la crescita del valore aggiunto, crescita che passa da maggiori investimenti in ricerca e sviluppo, transizione digitale e sostenibilità. Solo in questo modo il Trentino potrà puntare su un mix produttivo equilibrato, in grado di competere e creare ricchezza e dunque anche un miglioramento delle condizioni di lavoro e dei redditi delle lavoratrici e dei lavoratori”, hanno concluso i tre segretari provinciali.