Monumenti / Business

Castel Madruzzo, il no della Sovrintendenza al progetto del Chicharito: «Non è un restauro»

Il calciatore, tramite l’amico de Zambiasi, ha presentato il progetto di trasformazione in hotel di lusso a 5 stelle, ma per la tutela non ci sono abbastanza garanzie

COMPRATORE De Zambiasi: «L'ho preso per il calciatore el Chicharito»
PROCURA Castel Madruzzo, a Trento aperto un fascicolo

di Flavia Pedrini

MADRUZZO. Castel Madruzzo, per ora, non diventerà un hotel a 5 stelle. La Soprintendenza per i beni culturali della Provincia, infatti, nel rispetto dell'iter previsto dalla legge - 120 giorni - ha concluso l'esame del progetto preliminare presentato dalla Trentini Latini srl, che il 28 agosto ha acquistato l'antico maniero dalla famiglia Montagna, e il responso è stato negativo: «Sono state evidenziate delle carenze e, dunque, il progetto presentato non è stato accolto», conferma il sovrintendente Franco Marzatico, che ha comunicato l'esito della valutazione sia alla proprietà che al Comitato beni culturali.

Questo non significa ovviamente che la partita sul futuro da hotel di lusso del castello sia chiusa: «Possono presentare un nuovo progetto», conferma, precisando che il nuovo elaborato dovrà ovviamente tenere conto dei rilievi sollevati (l'intero manufatto è soggetto a tutela). Ma sulla strada, va detto, c'è anche un altro scoglio: quello della destinazione urbanistica (ora è residenziale e non alberghiera).

Ma veniamo all'elaborato esaminato. Quello depositato, come aveva chiarito la Soprintendenza lo scorso settembre, non era «un vero e proprio progetto di restauro, ma riguarda la destinazione d'uso di alcune parti del bene, che si vorrebbe destinare ad albergo. La questione - spiegò Marzatico - sarà trattata con un solo obiettivo: salvaguardare il bene culturale».

 E tra i rilievi sollevati il primo riguarda proprio l'assenza di un progetto di restauro, così come non apparirebbe chiara la progettazione infrastrutturale. La Soprintendenza ha dunque chiesto approfondimenti dal punto di vista della tutela e conservazione del maniero, non solo quindi della distribuzione degli spazi, ma anche rispetto alle modalità di intervento, al fine di garantire per esempio la conservazione delle superfici decorate o delle murature nella parte medievale, che appare la più compromessa, anche con approfondimenti di natura statica. Ma non accoglibili sono apparse anche le soluzioni ipotizzate per la hall dell'albergo e l'ascensore a servizio dei clienti.

A questo punto la palla torna alla proprietà, che dovrà necessariamente mettere mano al progetto, se intende dare corso alla realizzazione di un hotel di lusso (in passato il maniero era stato già destinato all'ospitalità). Oggi il castello è nella mani di Niccolò de Zambiasi, giovane imprenditore bassanese residente a Miami, amministratore unico della "Trentini Latini", di cui detiene il 5%, mentre il restante 95% appartiene alla Vultur International Llc (con sede nel Delaware), il cui socio unico è Javier Hernandez Balcazar, ex bomber del Manchester United, per tutti «Chicharito», che ha finanziato l'operazione.

Era stato proprio de Zambiasi, a pochi giorni dalla vendita, a cercare di fare luce sull'affare, anche per sgomberare il campo da una serie di timori e sospetti, sfociati in interrogazioni provinciali e in un fascicolo conoscitivo della procura. «Non c'è nulla di misterioso né di illecito», aveva assicurato de Zambiasi, raccontando della passione del campione per l'Italia e le Dolomiti e del suo legame con la nostra provincia. «Mio nonno arriva da Taio e io amo moltissimo il Trentino - aveva spiegato - . Pensavo che prendere un castello che da anni è in vendita e ha bisogno di restauro urgente, per mantenerlo, fare un bel parco botanico, conservando la sua storicità, fosse una cosa applaudita».

Nel presentare l'operazione l'imprenditore aveva poi assicurato che il primo obiettivo era «tutelare il maniero»: «Vogliamo fare il restauro con destinazione alberghiera e questo richiederà anni. Allo stesso tempo intendiamo procedere con il risanamento del parco. Quando abbiamo incontrato il direttore della Soprintendenza, Marzatico, ci ha subito detto che l'aspetto del castello andava mantenuto e noi siamo d'accordo. Anzi, questa è la ragione per cui lo abbiamo preso: è un posto magico».

Ma senza il via libera a un nuovo progetto, che colmi le lacune del precedente, il sogno imprenditoriale rischia.

comments powered by Disqus