Adam Trentin, lo studente del Buonarroti si piazza sul podio delle Olimpiadi nazionali di Statistica
A 14 anni il giovane informatico di Carzano è «bronzo» su un parterre di oltre 1800 partecipanti. Un futuro da analista? «Intanto mi godo il risultato, non me l’aspettavo»
TRENTO. È un risultato straordinario quello che arriva dal Trentino e, in particolare, dall’Istituto tecnico tecnologico Michelangelo Buonarroti di Trento. Il giovane Adam Trentin infatti, quattordicenne della classe 1aDS (Digital Science), ha centrato il terzo posto alle Olimpiadi nazionali di statistica indette dall’Istat su ben 1.818 partecipanti, entrando anche nell’albo delle eccellenze dell’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa del Ministero dell’Istruzione.
Emozionato, oltre che uno studente modello è un amante del nuoto, suona la tromba e nel tempo libero legge: Adam ha sicuramente vissuto un’esperienza che lo accompagnerà per tutta la vita. Per la gioia dei genitori, Cinzia e Stefano, e del fratellino piccolo David che certamente proverà a prendere spunto dal fratello maggiore.
Adam, raccontaci: perché hai deciso di partecipare alle Olimpiadi di statistica?
«Si tratta di una competizione che viene organizzata ogni anno. La professoressa di matematica ci ha proposto di partecipare, seguendo un breve corso di preparazione e facendo qualche esercizio durante le vacanze di Natale, basandoci sui test degli scorsi anni. Devo dire che, in questo senso, la scuola offre davvero tante possibilità. Lo scorso 14 gennaio ho così sostenuto la prova insieme a qualche altro ragazzo delle mia scuola, poi nei giorni successivi le prove si sono svolte anche nelle altre scuole di tutta Italia. Conclusa questa fase, sono arrivati i risultati».
Come hai reagito quando hai visto il tuo piazzamento?
«Onestamente sono rimasto stupito, è stato uno shock. Positivo, ovviamente. Il test era di venti domande, alcune delle quali di logica, inoltre avevamo quaranta minuti ma per ogni risposta sbagliata ci venivano tolti punti. Sono sicuro di averne sbagliata almeno una ma, alla fine, il risultato è stato di 56 su 60. Quasi il massimo. E quando ho visto il terzo posto, devo ammettere che non me lo aspettavo proprio. Poi mi ha colpito anche tutta l’attenzione ricevuta dopo».
Credo però che un risultato come questo sia legato anche ad una passione verso la matematica e la statistica: è così?
«Sono materie che mi piacciono, sicuramente più di quelle umanistiche. Diciamo che con la statistica si riescono a spiegare cose che altrimenti, a parole, è difficile comprendere. Fornisce risultati concreti insomma. In futuro mi piacerebbe lavorare nel settore tecnologico o informatico, proseguendo su questo percorso».
E immagino che a scuola, in generale, tu non abbia grandi difficoltà…
«Fortunatamente vado bene. Poi è impegnativo, anche perché vengo da Carzano, vicino a Borgo Valsugana, e sono due ore di viaggio tra andata e ritorno ogni giorno. Ma come detto, la scuola è stimolante perché offre tante possibilità diverse, quindi lo faccio volentieri».
Rispetto a questo, hai altri progetti? O meglio, questa esperienza proseguirà?
«Per il momento le Olimpiadi di statistica sono finite così. So che il primo classificato ha ricevuto un premio, mentre nel mio caso mi verrà inviata una targhetta ricordo, con i complimenti per il risultato raggiunto».