A22, con il nodo concessione è in bilico anche il cda attuale: il rinnovo in estate, aperte le manovre
Tempo scaduto per Diego Cattoni e Reichhalter, ora toccherà ad un sudtirolese. Mentre a Trento Fratelli d’Italia «non starà a guardare» sui nomi
GIUSTIZIA L'Autobrennero fa ricorso contro il bando di gara
CONCORRENZA Anche Autostrade per l'Italia vuole la concessione A22
SOCI Fugatti, Kompatscher e e gli altri contro i ricorsi
A4 Brescia-Padova: verso la gestione alla Regione Veneto
TRENTO. Mentre si fa sempre più in salita la partita per la concessione di Autobrennero, a livello politico già si sta ragionando sul rinnovo dei vertici della società. L'assemblea dei soci, infatti, dovrà nominare il nuovo consiglio di amministrazione di A22, verso giugno – luglio.
Ma per allora si dovrà cercare di tessere l'accordo tra i due partner principali della Regione, socio numero uno di A22, che sono il presidente altoatesino Arno Kompatscher e il collega trentino Maurizio Fugatti.
Dai tempi di Dellai e Durnwader vige a livello regionale il cosiddetto «patto regionale dell'alternanza» sulle nomine dei vertici di A22. E si riferisce, in particolare alle poltrone di amministratore delegato e quelle di presidente. È accaduto con la prima «staffetta» tra Paolo Duiella amministratore delegato (trentino) e presidente Walter Pardatscher (altoatesino) per il triennio 2010-2012, che poi si sono scambiati il ruolo per il triennio successivo. Pardatscher è rimasto amministratore delegato, poi anche per il triennio successivo fino al 2019 (presidenti furono Andrea Girardi e poi Luigi Olivieri), poi è toccato ai trentini occupare la poltrona più operativa della società di via Berlino.
Allora, il neoeletto presidente leghista della Provincia, Maurizio Fugatti, scelse Diego Cattoni, mentre ai sudtirolesi toccò accontentarsi della presidenza che fu affidata ad Hartmann Reichhalter. I due sono stati confermati negli stessi ruoli per altri tre anni e ora il tempo è scaduto.
Se Pardatscher ha svolto il ruolo di amministratore delegato per due mandati e Cattoni, dopo di lui, altrettanto, è chiaro che ora l'Alto Adige è pronto a chiedere il rispetto di questo patto dell'alternanza, che non risulta essere stato modificato, anche per l'imminente scadenza di quest'anno.
Questo vorrebbe dire che Cattoni dovrebbe lasciare il suo posto di amministratore delegato a chi verrà indicato dai rappresentanti della Provincia di Bolzano in Regione, quindi dal presidente Arno Kompatscher. Mentre Fugatti avrà a disposizione la poltrona di presidente di A22 sulla quale potrebbe sempre chiedere a Cattoni di accomodarsi, anche se difficilmente il manager potrebbe accettare questa retrocessione. E sembra altrettanto improbabile che Fugatti riesca a convincere Kompatscher a confermare Cattoni al suo posto, vista la particolarità del momento con la concessione in ballo, considerato che il presidente altoatesino non sarebbe soddisfatto della gestione del manager trentino. Quindi Fugatti dovrebbe individuare un'altra figura.
Nel Cda uscente ci sono ben due esponenti della Lega trentina, il segretario provinciale del partito, Diego Binelli, e la sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi, ora in difficoltà per le indagini giudiziarie che l'hanno coinvolta.
Non ci sono invece consiglieri di Fratelli d'Italia, partito che in questo frangente del rinnovo delle cariche potrebbe invece rivendicare un ruolo di primo piano. La vicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa, già dice chiaramente che il suo partito non starà a guardare: «Quando sarà il momento Fratelli d'Italia farà le sue proposte».