Trans aggredita, l'ipotesi dello sfregio: si valuta la gravità delle lesioni
Dalle indagini è emerso che i due tagli riportati al capo erano i segni di un colpo che le era stato inferto con uno sgabello: tale ferita potrebbe essere considerata uno sfregio permanente
DENUNCIA Li ha riconosciuti, erano della Nuova Guardia del Trento
TRENTO. Il punto di partenza dell'inchiesta è il reato di lesioni gravi, ma l'aggressione di tre ultras del Calcio Trento ai danni di una poliziotta transgender potrebbe essere riqualificata sulla base della tipologia delle lesioni. C'è un reato introdotto con la legge del "Codice rosso" nel 2019 che punisce chi cagiona lesioni da cui derivano deformazione o sfregio permanente del viso. La pena è pesante: è prevista la reclusione di 8 a 14 anni.
La vittima dell'aggressione, una 53enne che ha iniziato il percorso di transizione, era stata medicata al pronto soccorso con 22 punti di sutura alla testa. Nei giorni successivi si era ripresentata in ospedale per sottoporsi a Tac. Dalle indagini è emerso che i due tagli riportati al capo erano i segni di un colpo che le era stato inferto con uno sgabello: tale ferita potrebbe essere considerata uno sfregio permanente.
È intenzione del legale della vittima, l'avvocato Stefano Daldoss, valutare l'entità delle ferite assieme ad un consulente di parte; la stessa procura sta esaminando la questione sulla base dell'informativa presentata dai poliziotti dell'Upgsp, l'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, e della Digos, che hanno ricostruito la dinamica attraverso le testimonianze e la visione delle immagini della videosorveglianza del locale.
L'episodio è accaduto in un bar di Trento nella notte di San Valentino, tra il 14 e il 15 febbraio. Erano le tre circa del mattino quando fra la poliziotta ed i tre ultras è scoppiata la violenza. La donna, come ricostruito, è stata colpita a calci e pugni e poi raggiunta da una sgabellata che le ha lasciato due tagli profondi al capo. Gli investigatori hanno sentito nei giorni scorsi le altre due persone che erano presenti nel locale, un cliente e la barista che aveva cercato di mettersi in mezzo fra vittima e aggressori.