Anche gli agenti della polizia locale saranno armati di «taser»
Lo prevede il decreto Milleproroghe diventato legge, ma in Trentino bisogna modificare il regolamento: la pistola elettrica non è prevista fra gli «strumenti di autotutela» introdotti tre anni fa
TRENTO. Gli agenti di polizia locale, anche coloro che prestano servizio in Comuni con meno di 20mila residenti, potranno avere in dotazione il taser. La novità, che riguarda tutta Italia, Trentino compreso, è stata introdotta dal decreto "Milleproroghe" approvato definitamente alla Camera ed ora diventato legge: se prima la normativa indicava la soglia dei 20mila abitanti per stabilire l'utilizzo o meno della "pistola elettrica" da parte delle polizie locali, ora la sperimentazione semestrale dell'uso delle armi ad impulsi elettrici è estesa anche agli operatori che svolgono il servizio presso amministrazioni più piccole.
Per quanto riguarda il Trentino, tuttavia, ciò sarà possibile sempre e solo sotto la regìa della Provincia: ad oggi non è previsto il taser fra la dotazione degli agenti, e per il via libera definitivo è necessario un intervento all'interno del regolamento della polizia locale, aggiungendo la "pistola elettrica" fra gli strumenti disponibili. «Vediamo la normativa. Se ci sarà la possibilità lo faremo» garantisce il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
«Questo del taser potrebbe essere sicuramente un provvedimento utile anche in Trentino, almeno per la città» evidenzia il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio provinciale, Daniele Biada. Una volta modificato il regolamento, saranno poi i comandanti ed i sindaci a valutare la possibilità di introdurre il taser, consegnandolo a tutti gli agenti o solo a coloro che prestano servizio nelle pattuglie di pronto intervento. L'utilizzo di strumenti di autotutela" è previsto dal decreto del presidente della Provincia del 30 aprile 2008 (Regolamento di esecuzione della legge provinciale 27 giugno 2005, n. 8, "Promozione di un sistema integrato di sicurezza e disciplina della polizia locale"): un articolo aggiunto nel dicembre 2022 introduce la possibilità di utilizzo di strumenti «non idonei ad arrecare offesa alla persone e non classificati come arma», ossia lo spray irritante e la mazzetta distanziatrice (un bastone estensibile). Viene specificato che «il porto della mazzetta distanziatrice è disposto dal comandante del corpo per specifici servizi per i quali è ritenuta necessaria».
«La mazzetta distanziatrice - viene poi precisato - non può essere aperta nel corso dello svolgimento dei servizi, se non in condizioni che ne legittimino un eventuale uso per finalità esclusivamente difensive».
Il bastone estensibile, già in dotazione ad alcune polizie locali sul territorio provinciale, sarà disponibile a breve per gli agenti della polizia locale dell'Alta Valsugana, che hanno terminato un corso di preparazione proprio alcune settimane fa. Al comando con sede a Pergine si attende anche la fornitura dei nuovi spray urticanti, non più a spruzzo ma a getto balistico. «Come associazione auspichiamo l'introduzione dei taser e sosteniamo l'utilizzo di tutti gli strumenti di autotutela non letali, ma che servono davvero - spiega Marco Santoni, presidente regionale di Anvu, l'Associazione professionale polizia locale d'Italia - Le pistole, invece, rappresentano strumenti letali che non si adattano al contesto in cui lavoriamo e alla tipologia della nostra società. Dal nostro punto di vista il taser è lo strumento corretto per certi tipi di intervento, quando è necessaria solo un'azione di dissuasione. Faccio un esempio. Nel caso di un soggetto esagitato, come abbiamo visto in passato, spesso basta solo estrarre il taser e azionarlo per convincere la persona a calmarsi».