Chiesto il giudizio per la giornalista «amica» degli orsi, l'accusa: "Ha diffamato Fugatti"
Le parole diffamatorie erano contenute in una e-mail inviata al Comune di Trento per comunicare l'annullamento del servizio sul progetto "Bike to work", a seguito della morte dell'orso M90
L'ATTACCO: “Provincia guidata da un assassino”
REAZIONE Il Comune di Trento scrive a vertici Rai
TRENTO. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per la giornalista Rai Silvia Di Tocco, che nel febbraio dello scorso anno aveva dato dell' «assassino» al presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Le parole diffamatorie erano contenute in una e-mail inviata al Comune di Trento per comunicare l'annullamento del servizio sul progetto "Bike to work", a seguito della morte dell'orso M90.
«Non sono interessata a dare visibilità ad una città vicina a dove hanno ucciso l'orso. Non ho proprio intenzione di venire in Trentino. Ho anche disdetto le vacanze in Val di Sole» aveva detto all'Adige Di Tocco, nel mezzo della bufera. Il Comune di Trento, in una nota, aveva riportato le parole della giornalista, che scriveva che «la deontologia professionale le impedisce di dare "visibilità gratuita" a una città capoluogo della provincia guidata dal "mandante delle uccisioni degli orsi", definito poi anche "assassino"».
La Provincia non se ne era stata a guardare. «In merito all'annullamento del servizio della giornalista, in conseguenza dell'azione legittima decisa nei confronti dell'orso M90 - aveva subito precisato in una nota - e in relazione al tenore delle critiche che travalicano il limite del diritto di cronaca, il presidente Fugatti informa che ha incaricato i legali dell'avvocatura provinciale di valutare se ci siano gli estremi per la presentazione di una querela nei confronti della persona artefice delle offese, a titolo sia personale che in qualità di rappresentante della Provincia, per la grave lesione d'immagine». La querela c'è stata e la procura ora è intenzionata a mandare a processo la giornalista.